13 febbraio 2008

fino al 17.II.2008 Nicola Verlato Monfalcone (go), GC.AC

 
Un po’ di pop, di porno, skate, comics e cultura alternativa. Mixate a dovere con genio barocco e follia visionaria. Inedite sinopie su carta e disegni complessi dal chiaroscuro teatrale. Che aprono cieli e spingono alla meraviglia...

di

La lucida follia visionaria di Nicola Verlato (Verona, 1965; vive a New York) lascia esterrefatti. Il suo è un mondo in cui alto e basso, triviale e sublime si ricercano, incrociano e alimentano vicendevolmente, in un vortice tempestoso e spiraleggiante di richiami che spaziano dalla storia dell’arte alla pornografia, dalla pittura a soggetto mitologico-religioso alla street culture. La mostra di Monfalcone raccoglie la sua ultima produzione su carta e su tela, e fornisce interessanti strumenti interpretativi della produzione dell’artista, a partire dalle modalità di ideazione e sviluppo dei contenuti visivi.
Verlato, che ormai da qualche anno vive a Brooklyn, è infatti figura atipica e per certi aspetti isolata. Il suo è un modus operandi che conserva l’artigianalità della bottega rinascimentale, in cui la scelta e la composizione del soggetto, ma anche il lavoro di ricerca necessario a coglierne gli elementi di resa chiaroscurale, sono assolutamente accademici, in linea con la tradizione di un’arte che, inevitabilmente, è anche mestiere. L’artista ha sviluppato così una procedura che parte dall’immagine bidimensionale (per esempio una foto trovata sul web, il fotogramma di un video, una sequenza di videogame) grazie alla quale tratteggia dei bozzetti; la fase successiva è la realizzazione di un modello plastico che rende visibili le interazioni spaziali dei soggetti, cui segue il lavoro finale sul supporto prescelto. Le sale della galleria sono allestite proprio come lo studio dell’artista, con numerosi schizzi alle pareti e sul pavimento, a testimoniare valutazioni, modifiche, ripensamenti, successivi sviluppi.
Nicola Verlato - Gator - 2007 - tecnica mista su tela - cm 214x158 - courtesy l'artista e Bonelli Artecontemporanea, Mantova
La scelta dei soggetti invece è assolutamente anticonvenzionale e testimonia le incursioni della cultura popolare che va dalla musica heavy metal (come in Zakk) ai videogiochi, ai film di animazione, allo skate (è il caso di Gator). Uno spiccato amore per gli aspetti più truci e splatter rende possibile sgocciolamenti di sangue, liquidi corporali, talvolta in situazioni violente, altrove in dinamiche più teatrali. Ed è proprio questa la cifra più peculiare del suo lavoro: la creazione delle situazioni più disparate, rese con un registro barocco, dove le figure si contorcono e si dilatano fino a esplodere, nella prepotente resa muscolare, nei punti di fuga, nelle linee di forza che si moltiplicano e s’intrecciano. E il barocco, senza lasciare respiro all’osservatore, deflagra nella superficie.
Nicola Verlato - Zakk - 2007 - tecnica mista su tela - cm 214x158 - courtesy l'artista e Bonelli Artecontemporanea, Mantova
Sarebbe scorretto pensare a tutto questo come a una semplice pittura di maniera (anche se talvolta l’eccesso non dà respiro), poiché è sempre nuova la capacità di stupire, di risemantizzare con contenuti contemporanei procedure secentesche, in una pittura che è essenzialmente ricercata preziosità estetica. Parafrasando Marino potremmo dire che “è del pittor il fin la meraviglia”.

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mostra visitata il 21 dicembre 2007


dal 21 dicembre 2007 al 17 febbraio 2008
Nicola Verlato
a cura di Andrea Bruciati
GC.AC – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
Piazza Cavour, 44 – 34074 Monfalcone (Go)
Orario: da martedì a venerdì ore 16-19; sabato e domenica ore 10-13 e 16-19
Ingresso libero
Catalogo con saggi di Michaël Amy e Andrea Bruciati, € 15
Info: tel. +39 0481494369; fax +39 0481494352; galleria@comune.monfalcone.go.it; www.comune.monfalcone.go.it/galleria

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4 Commenti

  1. A volte non mi piace per nulla quello che si presenta a Monfalcone, troppi giovani artisti di basso livello allo sbaraglio,
    per accontentare qualche galleria e forse qualche concorsino
    troppo generoso e demagogico….per ingraziarsi un territorio che forse andrebbe scandagliato con un occhio più severo
    ma bisogna anche dire che questo è uno dei pochi spazi pubblici in italy a dare spazio alla pittura (intendo dire quella di qualità meno banale) e che quindi non si espone sempre il “già noto” come dice qualcuno
    ma quello che voglio dire è che è una vergogna che sulla stampa locale (“Messaggero veneto”) non esca quasi mai nulla sulle mostre che si fanno a Monfalcone, che anzi le poche volte che lo si fa il recensore ( tra l’altro nel doppio ruolo di giornalista e curatore di mostre) stronchi spesso le mostre degli altri e riservi tre e a volte quattro articoli alle proprie:

  2. Caro Gianni, lei ha assolutamente ragione. La cosa peggiore è che la giornalista/curatrice cui lei sta pensando è da anni che la mena con le meravee di danze/performance e pensa pure di essere f**a! Che mediocrità!

  3. Cara Britney, a meno che tu non sia un’artista in cerca di avventure espositive (o erotiche), ricordati che i curatori vanno frustati e non adorati!
    E probabilmente, frustrati come sono, vanno pure frustati anche a letto!

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