Categorie: friuli v. g.

fino al 26.XI.2005 | Omaggio ad Amedeo Gazzarri | Udine, Artestudio Clocchiatti

di - 21 Novembre 2005

Talvolta gettare l’occhio sul passato può riservare sorprese. È questo il caso di Amedeo Gazzarri (1928-2003), protagonista di una personale con opere realizzate in un arco di tempo relativamente breve, durante gli anni Settanta. Una nutrita serie di disegni e sette sculture in bronzo degli anni in cui l’artista riprende l’antica vocazione scultorea, precedentemente abbandonata alla scuola fiorentina di Bruno Innocenti, per dedicarvisi completamente. Facendone forma espressiva privilegiata del suo sentire artistico.
Un nostalgico romanticismo guida Gazzarri alla definizione della forma. Una forma che sia in grado d’incarnare, assieme ad una bellezza idealizzata, le variazioni tonali di sentimenti vissuti con intima passione. Incapace di negare alla scultura l’assolutezza della sua completa ed altera plasticità, rende al contempo inavvertibile l’anatomia organica che l’ha presupposta, alterandone le proporzioni e i delicati equilibri, sublimandone i movimenti secondo prospettive deformanti. Il bronzo si fa materiale duttile e malleabile in grado di assecondarne il movimento centripeto: la forma può così chiudersi in sé stessa, inglobando e sostanziando lo spazio che la circonda, quasi a preservare l’indissolubilità dei vincoli affettivi che incarna. Ritroviamo dunque in Maternità (1977), in Abbracci (1976) e in Promesse (1977) quell’apparente dicotomia, propria della scultura del ventesimo secolo, di una forma che si rende pienamente avvertibile e conoscibile al tatto ma che sfugge all’intelletto, man mano che si allontana da ogni riferimento figurativo.

Un discorso a parte merita la produzione grafica. Prodotto artistico a sé stante (non necessariamente subordinato alla realizzazione plastica), presenta compiutamente le principali tematiche espressive che Gazzarri affronta nel suo percorso artistico. Qui l’artista abbandona ogni lirico compiacimento della forma adottando un grafismo che nel suo proliferarsi nervoso traccia solo la scarna essenza delle anatomie umane che sottintende.
Intelligente la collocazione dei disegni sulla parete, che non segue alcuna coordinata spaziale, quasi ad occupare completamente lo spazio, soluzione allestitiva che rafforza le intuizioni e potenzia il senso di allontanamento da ogni riferimento figurativo. Che è anche straniamento dell’uomo di fronte all’inattuabilità dei suoi ideali.

articoli correlati
Carlo Patrone e la cerebropittura

lucia danielis
mostra visitata il 22 ottobre 2005


Omaggio a Amedeo Gazzarri
a cura di Francesca Agostinelli
catalogo con testi di Francesca Agostinelli
Udine, Artestudio Clocchiatti, via San Francesco 15
da martedì a domenica; 9.30-19.30
ingresso libero – per informazioni tel. 0432 505848 fax 0432 505032


[exibart]

Articoli recenti

  • Archeologia

Capri, alla Certosa di San Giacomo apre il nuovo Museo Archeologico

Già sede di diverse mostre e progetti di arte contemporanea, la Certosa di San Giacomo, a Capri, ospita il nuovo…

29 Luglio 2024 11:10
  • Arte contemporanea

Premio Henraux 2024, contemporaneità del marmo: le opere vincitrici in mostra

Svelate le opere di Olivia Erlanger, Nicola Martini e Tarik Kiswanson, vincitori della sesta edizione del Premio Internazionale di Scultura…

29 Luglio 2024 10:10
  • Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 29 luglio al 4 agosto

Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 29 luglio al 4 agosto, in scena nei…

29 Luglio 2024 9:02
  • Mostre

Oltre le nuvole: Leandro Erlich in mostra alla Galleria Continua di San Gimignano

La Galleria Continua di San Gimignano ospitano una mostra di Leandro Erlich: l’artista argentino solleva il velo della realtà, per…

29 Luglio 2024 8:05
  • Mostre

II Bunker dell’Aeroporto Nicelli celebra Venezia con una esposizione

All’interno del Bunker dell’Aeroporto Nicelli di Venezia si terrà, fino al 29 settembre, una mostra che celebra l'aviazione e la…

29 Luglio 2024 0:03
  • Arte contemporanea

A Reggio Emilia il flusso continuo di parole su schermo: è il nuovo progetto di Francesco Jodice

Mi hanno rubato l'automobile, modestamente è il nuovo progetto dell’artista napoletano visibile sulle vetrine di Neutro che mette insieme un…

28 Luglio 2024 15:00