Di fronte alla vasta produzione pittorica di
Nata (Codroipo, 1955), che copre quasi trentâanni, si può provare smarrimento nel cercare una linea di sviluppo. E a nulla vale il fatto che le opere siano state divise in serie (sette in totale), che rappresentano le tappe del suo percorso.
La maturazione artistica, a partire dalla serie
Relicta, è avvenuta attraverso lâaffinamento della capacitĂ narrativo-evocativa. Nei primi quadri, Nata sentiva il bisogno di raccontare pienamente le proprie emozioni, anche se nellâastrazione segnica, come nellâacrilico
n.03. In seguito ha rarefatto sempre piÚ i riferimenti alla realtà , le forme sono diventate colori, tratto di pennello che a sua volta si è trasformato in inesausta composizione di linee, sagome, macchie, venature.
Quidditas n.25 rappresenta un esempio significativo di una lettura della realtĂ , anzi dellâessenza -come suggerisce il titolo che è stato dato alla mostra e alla raccolta- della realtĂ simbolica.
Cambia il supporto, che può essere tela, carta, cartone; cambia il tipo di colore, che può essere acrilico, olio, acquarello; cambia la composizione, che può essere pittorica o un collage armonico fra pittura e pezzi di stoffa. La possibilità di variare continuamente genera spunti sempre nuovi e imprevedibili.
Nellâinsieme si colgono due costanti che differenziano Nata da ogni altra esperienza, anche da quelle a livello internazionale cui viene da pensare, come
Howard Hodgkin,
Juan UslĂŠ o
Richard Tuttle. Da un lato, unâenergia interiore lo spinge alla ricerca di nuove forme e di un uso dellâimmagine astratta e al contempo materica. Da vicino si possono cogliere i giochi delle pennellate sia nelle gradazioni cromatiche che nello spessore del colore, mentre guardato a distanza il dipinto colpisce lâosservatore per il gioco di linee flessuose, che si intersecano o si alternano a linee spezzate, a punti. Un tratto di nero, a nastro o a linee intrecciate, completa il tema, indicando lâaccordo fra le parti.
Lâimpressione che si ricava è quella di una continua riproposta di elementi iterati e disposti per accumulo: il suo occhio risponde infatti in maniera rapidissima alle sollecitazioni esterne e coglie, per analogia, infiniti elementi nella rappresentazione della natura, che elabora a catena trasformando in giochi cromatici e varietĂ decorativa. Ă strategia compositiva, una specie di griglia celata, contenitore ordinato dellâesuberanza di idee, come si può intravedere in
Quidditas n.15. Un colore, una forma presa dalla natura incoraggia una catena di parallelismi, di similitudini, di metafore.
Risalire allâorigine è impossibile anche perchĂŠ la realtà è complessa e lâordine che la governa è velato. Di essa, lâartista coglie solo forme e colori, che sono il suo personale modo di interpretare il mondo.