L’accattivante rassegna curata da Andrea Bruciati ha obiettivi ambiziosi. Analizzare il momento progettuale e razionale dell’elaborazione estetica, riuscendo contemporaneamente ad avvicinare i non-addetti-ai-lavori al ostico linguaggio dell’arte contemporanea. Mantenendo al contempo un livello qualitativo alto, apprezzabile anche dagli specialisti.
Proprio per queste sue finalità –e grazie alla partecipazione di alcuni dei più interessanti artisti italiani, tutti rigorosamente under 40– Ratio si rivela un appuntamento importante con l’arte contemporanea, non solo a livello macroregionale (qui con una concorrenza piuttosto imbattibile da parte della Biennale di Venezia) ma anche sotto il profilo nazionale e internazionale vista l’apertura che Monfalcone ha necessariamente (e
Il colore, in questa mostra, è davvero solo una comparsa. Ratio, infatti, si caratterizza per un’evidente nitidezza sia formale, sia cromatica, ulteriormente amplificata dagli spazi ampi e luminosi della stessa galleria. Il bianco, dunque, il non-colore che somma in sé tutte le monocromie, è elemento distintivo nella maggior parte delle opere esposte.
Bianca l’installazione di sale di Gianni Caravaggio, sempre attento a mantenere in equilibrio, nei suoi lavori, la componente concettuale, e quindi razionale, con quella percettiva e intuitiva. La scelta di materiali semplici – come carta, legno o, appunto, sale – non è mai secondaria ma sempre strettamente correlata all’aspetto formale e progettuale dell’opera. Candido anche il cubo di Andrea Nacciarriti. Costituito da una leggera struttura di persiane veneziane è lo spazio-contenitore che isola lo spettatore al di fuori
Bianco l’abito, quasi nuziale, indossato da Delfina Marcello durante la sua performance, caratterizzata da una ritualità silenziosa e lenta nei gesti, pianificata e sintetizzata con cura dall’artista. Al bianco si affianca invece il giallo-evidenziatore nella lunga carrellata di banane disegnate a mano dall’ironico e disincantato artista veneziano Alvise Bittente che, ancora una volta, sceglie oggetti comuni –ormai distanti anni luce dall’ipercolorata cultura pop– per ridefinire, ridimensionandone al contempo il tono, il concetto di arte e anche quello di ratio perché, come lui stesso afferma, “… una cosa è il progetto dell’idea e un’altra la negazione dello stesso nella messa in forma”.
I concetti di logica e tecnologia, considerati nel loro rapporto con i singoli
Alla rassegna partecipano anche Sergia Avveduti, Pierluigi Calignano, Pierpaolo Campanini, Simone Cesarini, Daniele Geminiani, Alice Guareschi, Claudia Losi, Paolo Piscitelli, Riccardo Previdi, Andrea Sala e Marco Samorè.
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elena londero
mostra visitata il 24 giugno 2003
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nella seconda foto è sbagliato il nome dell'artista corrispondente al lavoro...
mi scuso per l'errore con daniele e con andrea
dall'elenco degli artisti segnalati è assente Daniele Geminiani, autore dell'opera 'quality equals mission success'. Si tratta di un telo in pvc di 15 metri di lunghezza, posto nel cortile della Galleria e creato appositamente per l'area.