Child X, bambini senza una precisa identità. Sono i soggetti presenti nelle ultime opere realizzate da Mario Vespasiani (San Benedetto del Tronto, 1978). Tutti hanno, all’incirca, tra i quattro e i dieci anni, tutti (quasi) compiono gesti normali, come piangere, ridere, fare le smorfie. Anche le ambientazioni, nelle quali l’artista li ha ritratti, non presentano delle caratteristiche particolari: l’interno di un’automobile, una scala, una camera da letto.
Ma, ugualmente, sono spesso figure leggermente inquietanti, in quanto la loro gestualità travalica le consuete azioni ed emozioni dei più piccoli. Il loro pianto, infatti, può apparirci eccessivo, urlato. E i loro capricci possono essere anche facilmente letti come smorfie di dolore. O, invece, può essere il sorriso ad essere stonato, non sembrandoci innocente ma ammiccante, eccessivamente morbido, quasi sensuale. Vespasiani, quando in molti dei suoi dipinti distorce la normale espressività dei bambini, inevitabilmente compie un’operazione di rimando, anche se indiretto, a realtà violente, nelle quali l’infanzia non sempre è sinonimo di ingenuità. Alcune delle scene ritratte potrebbero connettersi a parole pesanti, e anche fastidiose, come abuso o maltrattamento. Tante storie silenziose, quindi. Maria_01, otto anni circa, impugna con estrema naturalezza un’arma che non pare un giocattolo; Maria_02, osserva la sua
Ma è necessario sottolineare che i lavori di quest’autore non vogliono essere degli atti di denuncia. L’artista, infatti, afferma di non essere lui a decidere, in precedenza, quali delle sue opere acquisiranno questa sottile patina d’ambiguità. Il processo s’innesca autonomamente, durante la realizzazione stessa del dipinto.
Le opere in mostra, tutte realizzate nel corso del 2002, hanno sempre alla loro base una matrice fotografica, sulla quale, con diverse metodologie, Vespasiani è intervenuto con la materia pittorica.
L’inquadratura privilegiata dall’artista è alquanto ravvicinata al soggetto. Spesso è tagliata all’altezza del busto (la figura non è mai intera). La cromia è vivace e, quasi sempre, notevolmente chiaroscurata.
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Mario Vespasiani vs Angelo Barile, ChildX vs Bimbe dei boschi (cfr. http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=68&IDNotizia=4201). Che facciamo?
poca roba.
uèèè uèèèè. Mi ritrovo alla ribalta. Tutti sti artisti che professano la baby icona. nuovo filone? Macchè, un trend/treno che molti prendono di corsa senza nemmeno pagare il biglietto. Alcuni scendono alla prima fermata, altri si addormentano sul sedile. Quando sarà che ad essere immortalato sarà la ruga grinzosa nella gota di mio nnno amilcare? Anziani alla riscossa, fra poco partirà un pendolino (Milano Roma, e non il contrario) zeppo di vecchietti che giocano a carte, bevono un bianchetto e passeggiano con i nipoti.Toh, bimbi e vecchi:un MUST.