19 dicembre 2003

fino al 29.II.2004 Ugo Carà Trieste, Museo Revoltella

 
Disegni, sculture e progetti di architettura realizzati da un artista poliedrico, con un percorso creativo eccezionalmente lungo. Oltre sessant’anni di attività testimoniano di una produzione vasta e multiforme. Della quale si è voluto sottolineare il periodo iniziale…

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Focalizzata sulle sperimentazioni giovanili di Ugo Carà (Muggia – Trieste, 1908), l’esposizione comprende parte significativa della sua opera prima, in un insieme organico e completo.
Dell’importanza della produzione di questo autore ci parlano indirettamente i tanti documenti esposti. Già all’età di vent’anni, per esempio, Carà ottenne riconoscimenti nazionali prestigiosi, meritandosi la stima di Giò Ponti, dirUgo Carà - metallo 1934 ettore della rivista Domus. Lo dimostrano le lettere redatte dal celebre architetto in cui, rivolgendosi con toni amichevoli all’artista, lo prega di inviargli altro materiale fotografico destinato alla pubblicazione.
Oltre a distinguersi per la sua attività di designer e architetto, Carà si esprimeva anche con il disegno, la pittura e la scultura. Parte copiosa della sua produzione giovanile consiste, in effetti, in un etertogeneo insieme di bozzetti, disegni o caricature, realizzate con le tecniche più disparate: dalla matita all’acquerello, dal carboncino alla china, dalla tempera alla sanguigna, in una produzione diversificata e multiforme. Numerosi anche le correnti espressive da lui attraversate, dalle soluzioni figurative di matrice novecentesca sino al futurismo. Futuriste sono in particolare le caricature, caratterizzate da tratti incisivi e regolari, non prive, in certi casi, di evidenti influenze di matrice cubista.
Più tradizionale nel paesaggio. Tre olii materici, dai colori forti, denunciano un’impostazione prospettica assolutamente tipizzata, legata a un linguaggio figurativo di stampo novecentesco.
Parte importante dell’estro giovanile di Carà, documentato da una sezione della mostra, trovò espressione congeniale nell’ambito scultoreo, nella realizzazione di ritratti o figure a mezzo busto. Dal realismo dei primi ritratti, l’artista approdò verso una linearità composta, tendente ad eliminare il superfluo e a cogliere esclusivamente l’essenzialità dei tratti.
L’arte di Ugo Carà trovò, infine, un’importante applicazione nell’ambito architettonico, terreno sul quale non mancò di conseguire risultati eccellenti. Ne parlano i lavori a lui commissionati: la realizzazione degli interni perUgo Carà - lottatore Villa Pezzoli, Villa Metzger e Benetti, affiancabili a numerose altre soluzioni arredative. Nel 1934, in occasione della Mostra del mare di Trieste, l’artista curò la sezione dedicata all’architettura marinara, elaborando spazi nitidi e ordinati, dove ogni elemento s’inseriva con equilibrio nell’ambiente circostante. È lo stile dell’architettura moderna, organico e razionale, legato a criteri di assoluta funzionalità.
Dalla tradizione pittorica all’avanguardismo architettonico, l’arte di Carà è un insieme eterogeneo di campi applicativi in cui l’artista esprime la propria versatilità. Ben testimoniando di un’epoca di transizione, ancora a cavallo tra modernità e innovazione.

marta di benedetto
mostra visitata il 12 dicembre 2003


”Ugo Carà. Arte Architettura e Design 1926-1963”. Fino al 29 febbraio 2004. Museo Rivoltella, via Diaz 27, Trieste. Tel. 040 6754350, e-mail revoltella@comune.trieste.it  Orari: dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 14.00, domenica dalle 10.00 alle 19.00. Martedì chiuso. Catalogo disponibile a cura di Maria Masau Dan e Lorenzo Michelli.i

[exibart]

1 commento

  1. anche io mi chiamo carà, di nome però faccio lorenza, e spero da grande di diventare importante come ugo…
    però non mi va di fare le statue perchè mi piacciono di più le case e i mobili.

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