Categorie: friuli v. g.

fino al 29.IX.2002 | Gianluigi Toccafondo – (a partire dalla coda) | Udine, Chiesa di San Francesco

di - 13 Settembre 2002

Tutta la produzione di Gianluigi Toccafondo degli ultimi dodici anni è rappresentata nella mostra. Partendo dal cortometraggio meno recente, Boxe (20 sec.) del 1990, si giunge sino ad Italia Taglia (15 sec) ed a Garrincia (1,16 min.), entrambi del 2001. E’ presente anche il video che nel 1999 venne scelto come sigla della Biennale di Venezia, ed intitolato appunto La Biennale di Venezia (0,55 sec.), nel quale è protagonista un’inedita Asia Argento, trasfigurata da Toccafondo in un’eterea sirena, dipinta con la cinepresa mentre si tuffa in un blu immaginario. Un’altra opera importante è il cortometraggio, realizzato nel 2000, Essere morti o essere vivi è la stessa cosa (3,40 min.), dedicato a Pier Paolo Pasolini, nel venticinquesimo anniversario della sua morte. Infine, nella mostra sono presenti anche alcuni famosi spot e sigle di programmi televisivi. Tra i primi si possono ricordare quelli realizzati per la Sambuca Molinari oppure per la Levi’s, mentre tra le seconde sono da citare le sigle per programmi come Tunnel, Avanzi o Carosello. Non mancano neanche alcuni disegni che l’artista ha realizzato per le copertine dei libri di alcune case editrici quali la Feltrinelli o il Saggiatore.
Osservando le opere realizzate da quest’artista non è difficile comprendere perché sia spesso stato considerato anche un geniale illustratore. Ogni suo fotogramma, infatti, possiede un segno grafico altamente riconoscibile e prepotentemente efficace, riconducibile per tecnica e stile non al linguaggio cinematografico ma a quello pittorico.
In questi cortometraggi si assiste ad un a continua e fluida evoluzione delle forme. I corpi dei protagonisti, quasi sempre inseriti in uno spazio non definito, possono trasformarsi, senza fatica, senza rumore e velocemente, in qualsiasi altra forma o posa, dando vita ad innumerevoli situazioni dalle quali s’intuisce quanto sia libera la fantasia di quest’artista. Nei suoi cortometraggi nulla pare stare fermo ed anche lo sfondo, spesso solo una macchia di colore, è instabile ed in continuo movimento. L’uso frequente delle tinte pastello e la tecnica con cui sono usate fanno sì che ogni fotogramma dei video di Toccafondo sia un piccolo dipinto a se stante. Nei disegni, inoltre, si può osservare la matericità e la larghezza del tratto di questo autore, che pare lavorare velocemente e senza ripensamenti.
Visitando questa mostra si ha l’impressione che l’arte di Gianluigi Toccafondo sia simile alla poesia, per la brevità delle opere e per la profondità e ricchezza dei significati.

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elena londero


Udine, Chiesa di San Francesco
Gianluigi Toccafondo, (a partire dalla coda)
dal 06 al 29 settembre 2002
orari: tutti i giorni 9.30-12.30 e 15.30-18.30
chiuso lunedì e domenica pomeriggio


[exibart]

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