Pawel Althamer, giovane artista polacco di fama internazionale, propone un progetto creato specificatamente per lo Studio Tommaseo. Tramite una sofisticata azione concettuale, l’artista prosegue la sua ricerca nel campo della percezione della realtà, forzando il pubblico a confrontarsi in modo nuovo e stimolante con situazioni, luoghi, oggetti e gesti apparentemente comuni .
All’entrata della galleria è installato un paravento al
Una volta incoraggiato il pubblico a vedere attraverso l’apparente vuoto del “cubo bianco” – più in là, oltre lo spazio sulla parete bianca spicca la verticale scritta New! – Althamer guida il visitatore all’esterno, nei meandri del cortile dello stabile, un breve percorso dove incontrare oggetti qualsiasi, la scala appoggiata al muro, mattoni accatastati in attesa di essere utilizzati tra pozzanghere d’acqua piovana stantia, una grande lamiera rossa che riporta l’eco della caldaia in funzione. Attraverso le magiche lenti, questo luogo inusuale si trasforma in un microcosmo del mondo intero e trascina con sé la storia che ogni banale cosa racchiude.
Il metaforico passaggio attraverso spazi inaspettati continua attraverso l’apertura della porta di accesso al condominio, trasformato per l’occasione in un luogo di ritrovo in cui pubblico e privato confluiscono. Una sorta di premessa per tornare alla realtà della strada, attraverso un’uscita diversa da quella della galleria, quasi a ribadire la natura ciclica dell’esperienza percettiva che come la mostra, non ha nè inizio nè fine… La vera sfida, infatti, consiste nel trovare il significato nelle cose invisibili della vita lasciando che esse riflettano la loro silenziosa presenza.
La presenza di Althamer a Trieste avviene nell’ambito del progetto Trieste Contemporanea. L’artista, infatti, è stato selezionato come “Giovane Emergente Europeo ” per l’edizione 2002 della manifestazione triestina dedicata all’arte dell’Europa centro orientale.
Althamer è già stato presente in importanti rassegne artistiche europee quali Documenta X a Kassel e, più recentemente Manifesta a Lubiana. Tra le sue mostre personali più importanti, vanno ricordati i progetti realizzati alla galleria Foksal di
La mostra New! Experience clear and perfect vision. Discover a new reality. Non-addictive /non-deforming è curata da Sarah Cosulich Canarutto e realizzata in collaborazione con la Galeria Foksal Warszawa. Il catalogo (in italiano e inglese) contiene i contributi della curatrice e di Andrzej Przywara, assieme ad un’intervista incrociata a Pawel Althamer e Maurizio Cattelan. Le prime 150 copie edite formano, assieme agli occhiali forniti da Custom by Fovs, un oggetto d’artista realizzato dalla Stamperia Serigrafica Fallani di Venezia. I particolari occhiali “non danno assuefazione nè producono deformazioni “.
patrizia grandis
mostra vista il 26 ottobre 2002
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