27 giugno 2006

fino al 30.VI.2006 Wonderful. Natura Naturans 11 Trieste, sedi varie

 
I confini estremi dell’arte, al limite dello stupefacente e dell’ossimoro, sempre più verso il meraviglioso. Con un occhio rivolto all’infinito legame cucitosi tra arte e moda...

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Dopo corpo/moda/mente, il Gruppo78 propone quest’anno una rassegna centrata sul meraviglioso, sull’eccesso, sullo stupore di fronte ai contrasti dell’esistenza. Ma anche sui necessari bilanciamenti di composizioni ossimoriche, capaci di tacitare la natura fattuale e stimolare l’inesauribile affabulazione della mente creatrice. Ecco allora Wonderful, dispiegamento di controsensi, slancio verso i limiti sottili in cui l’arte s’insinua, verso altre dimensioni.
Il lacerato voile innestato di speculari ossa di piume bianche (Sans titre, 2005) di Carole Solvay, ospitato nella Serra di Villa Revoltella, è una manifestazione del sublime trasceso dallo strappo: il bello sfregiato repentinamente da un corpo d’artiglio. Mentre Lucia Flego sembra quasi voler negare la durevolezza dell’esperienza della bellezza con lo straordinario Ossi di seppia anzi di calamaro (2006). L’abito che realizza è una forma di calamari trattati, collanti, perline e plexiglas, che si rivela capace di sublimare la sua materialità per diventare idea pura, in grado di rubare la luce dallo spazio circostante, mutandosi essa stessa in luce impalpabile.
Gli abiti di Giuliana Balbi Voices’s dress, size M e Scent’s dress, size M (2006) si perdono nell’originale tessitura composta da listarelle di fotografie intrecciate; sagome umane percorse dai flussi di movimento, generati non soloCarole Solvay, Sans titre (2005), tecnica mista dalle linee delle striscioline, ma anche dalle campiture cromatiche. Da lontano sembrano vibrare nell’aria come pennellate futuriste, elegantemente trattenute in sospensione da fili di nylon. Ma è nei capolavori di Roberto Capucci che il confine tra arte e moda si fa così sottile da sembrare impercettibile, sintesi di assoluta bellezza di una materia (l’abito) che qui è scultura.
Riuscite le opere di Amparo Sard, sia il video Dubando del momento perfecto (2005), uno degli esiti più interessanti e alti dell’esposizione, che Senza titolo (2006), quattro opere di carta perforata in cui le immagini si ricompongono sulla superficie bucherellata della carta lattea attraverso i chiaroscuri dei fori e delle ombre in rilievo. Le immagini raccontano di figure umane vestite e immerse nell’acqua, le cui sagome si gonfiano e si dilatano, mentre elementi e gesti surreali investono ogni foglio di un’atmosfera ambigua. Ambiguità che trova il proprio apice in H2O (2000) di Robert Gligorov. Una teca trasparente piena d’acqua e pesci rossi veste, inglobandola, una teca trasparente occupata da canarini. Protagonisti inconsapevoli di una performance postmoderna.

emanuela pezzetta
mostra visitata il 10 giugno 2006


Wonderful. Natura Naturans 11
a cura di Maria Campitelli
catalogo disponibile
(opere di Alessandro Amaducci, Giuliana Balbi, Lore Bert, Roberto Capucci, Lucia Flego, Robert Gligorov, Robert Longo, Charles Matton, Anna Pontel, Amparo Sard, Carole Solvay, Arlette Vermeiren; performance di Francesco Arena/corpicrudi, Elena Cologni, Michael Fliri, Daniela Michelli, Ivano Vitali)
Trieste, Serre di Villa Revoltella, via Marchesetti 37; Galleria LipanjePuntin via Diaz 4; Centro Donna Androna degli Orti 4; Molo Audace
da martedì a domenica 17-20
ingresso gratuito
per informazioni tel.030 567136
info@gruppo78.it
www.gruppo78.it


[exibart]

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