03 dicembre 2003

fino al 31.XII.2003 Mosaico a New York City Udine, Galleria d’arte moderna

 
Una meta prestigiosa, nell’affollata metropolitana newyorchese, per un’opera musiva discussa e discutibile. Trasposizione fedele di un dipinto dell’americano Jack Beal. Ma il mosaico può essere, anche e soprattutto, tecnica autonoma?

di

Non è inusuale – se non perché non si ha l’attenzione di accorgersene – che un’esposizione parli oltre se stessa, stimolando e aprendo orizzonti. E’ inusuale, semmai, che dica qualcosa contro se stessa.
Accade nella Galleria d’arte moderna di Udine dove è stato creato uno spazio/percorso che, introducendo il visitatore all’arte musiva con prove, esempi e materiali, conduce poi all’opera-motivo dell’esposizione stessa: il mosaico realizzato nel laboratorio spilimberghese di Giovanni Travisanutto che “traduce” con la tecnica musiva il quadro di Jack Beal (Richmond, 1931) The Onset of Winter.MOSAICO
Smalti di vetro a rovescio, dunque, destinati alla stazione della subway newyorchese di Times Square. Dove, dal 1999, è già ospita un’altra trasposizione in mosaico di un dipinto dello stesso artista americano.
Anche la nuova opera musiva, d’impatto e colorata, è certamente fedele alla tela altresì esposta e di tono pop americano, oltremodo carica di significati. Raffigura, in chiave moderna, e ambientata sulla street , il mito di Persefone e della sua discesa agli Inferi, simboleggiati dal suo scendere la scalinata che conduce alla subway. Il tutto con l’aggiunta di numerose presenze evidentemente note all’artista e, speriamo, anche agli americani che ne godranno. Dalla moglie, agli amici più o meno famosi, ai segnali che incitano alla lotta della Liberty contro gli Inferi oscuri della criminalità.
E fin qui, nulla da dire. Insomma, a ciascuno la sua “arte”, sia pure nel senso più “artigianale”, prosaico e affastellato. Sennonché il visitatore, che non abbia indugiato con attenzione prima di giungere all’“opera”, può rischiare di uscire con un’immagine distorta dell’arte musiva: poiché distolta dalle sue ragioni di linguaggio autonomo che non necessita di modelli estranei.
Linguaggio pienamente espresso, invece, da Marco De Luca (Torino, 1965), con la sua Gea (appena salite le scale, sulla destra), mosaico in smalti e oro di raffinatissima fattura e concezione. E, se l’osservatore si lascia attrarre dalla luce imprigionata e restituita con cura e studio dalle piccole tessere, legge e impara sul mosaico qualcosa di più che soffermandosi a lungo davanti a Jack Beal/Travisanutto. Dichiara De Luca che il mosaico non va annullato cercandoMOSAICO di “renderlo il più possibile omogeneo a una forma espressiva (la pittura) che si mostra capace di maggiore adeguatezza ai canoni del realismo e dell’istintività gestuale”, bensì deve esprimersi e dilatarsi poeticamente nel suo proprio “fare”.
Come ebbe modo di scrivere Paolo Casadio, a proposito dell’inflazione musiva ottocentesca e del duplice errore/distorsione che caratterizzava molte opere: “L’idea della bellezza dei materiali e l’idea di rendere eterna la pittura. Poi arrivarono il Novecento e Gino Severini a riscoprire l’essenza del mosaico.

link correlati
www.travisanutto.com
www.mosaico.net/marcodeluca/
www.ravennarte.it/mosaico.htm

maddalena dalla mura
mostra visitata il 7 novembre 2003


Mosaico a New York City. The Onset of Winter di Jack Beal per la stazione metropolitana di Times Square
Galleria d’arte moderna, piazzale P. Diacono 22 – Udine.
Orario: martedì-sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00; domenica 9.30-12.30. Ingresso: euro 2,50; ridotto euro 1,75. Info: tel. 0432295891, www.comune.udine.it e-mail: gamud@comune.udine.it


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui