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fino all’1.IX.2010 Il Ma Monfalcone (go), Katy House
friuli v. g.
Pochi concetti sono così difficili da definire e da esprimere come il vuoto. A lanciarsi in questa sfida, venti artisti. Che cercano inaspettatamente di dargli una forma e un contenuto...
di Eva Comuzzi
mani e quattro curatori (Alice Ginaldi & Alfred De Locatelli, Siva Le Duc,
Isabella Mara e Fiordalice Sette) quello ideato da Riccardo Pirovano e in cui
sono stati coinvolti venti autori del territorio nazionale. Suddivisa in
quattro sezioni – una per ogni curatore – la mostra si propone di analizzare
quello spazio ambivalente ed evanescente che sta fra due cose: il ‘tra’, o
meglio il ‘ma’. La congiunzione avversativa ha il ruolo di ponte fra due
opposti e, in questo contesto specifico, viene inteso come l’ideogramma
giapponese che indica uno stato di passaggio e pertanto di sospensione, di
vuoto.
Un concetto percepito
in modo ambivalente dalla cultura orientale e occidentale: può ambiguamente
indicare il tutto – e pertanto lo stato di attesa, serbatoio di esperienze in divenire – o il niente, quando
connesso prevalentemente a una
concezione filosofica nichilista. Se lo spazio
giapponese è infatti sempre legato alla sublimazione del vuoto, e spazio e occupante
compongono una unità naturale che perde valore in caso quest’ultimo sia assente, lo spazio
occidentale è al contrario l’elogio del saturo.
È horror vacui in Francesca
Martinelli, che nella nuova serie fotografica Baroque and Rock inscena uno spettacolo
fatto di realistica e cruda ironia memore degli scatti di Jan Saudek: colori sgargianti, abiti pomposi e
platealità delle movenze contrastano nettamente con il gesto minimo e misurato
della cultura orientale. È un confronto silenzioso e introspettivo con le
proprie origini e identità quello dei lavori di Lorenzo Zavatta e Sanja
Lasic, che si misura con gli interni domestici, riflettendo le
inquadrature in spazi speculari.
Il dialogo con
l’altro, con il dentro e il fuori da sé, è visibile nelle ricerche
pittoriche e disegnative di Eleonora Fossati ed Enrica Berselli:
carnali e materiche le prime, lascive e fluide le seconde. La minuziosità
dei particolari e il tratto raffinato e preciso è caratteristica anche dei
disegni di Fiorella Fontana, che dà vita a fitti coaguli in cui si celano maschere
dal gusto macabro e inquietante, a metà fra l’uomo e l’animale, così come nella
figure sospese e metamorfiche di Luca Bidoli.
Se le opere appena
menzionate interpretano lo spazio come un luogo mutevole, da colmare, le
installazioni sonore e ambientali presenti in galleria lo rendono invece appena
percepibile, impalpabile, e invitano ad ascoltare il vuoto e a farne esperienza.
Cercano di catturare le fluttuazioni energetiche che circolano e si spostano
all’interno della galleria, riuscendo però difficilmente nell’intento. Ma
d’altro canto far parlare il vuoto è realmente un’impresa.
De
Molfetta con Veneziano
La
personale Martinelli a Monfalcone
Fontana
tra I finalisti all’Italian Factory
eva comuzzi
mostra visitata il 26 giugno 2010
dal 26 giugno al primo
settembre 2010
Il MA
a cura di Alice Ginaldi &
Alfred De Locatelli, Siva Le Duc, Isabella Mara e Fiordalice Sette
Katy House Gallery
Via Cesare
Augusto Colombo, 1 –
34074 Monfalcone (GO)
Orario: da
martedì a sabato ore 10-19; domenica ore 15-19
Ingresso
libero
Info: tel. +39
048140954; katy.house@live.it; www.katyhouse.it
[exibart]