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Esposti al Museo d’Orsay i poster delle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Parigi 2024: protagonista una città brulicante
Fumetti e illustrazione
di redazione
La città diventa una grande arena colorata e interamente dedicata allo sport, una passione da condividere con gioia. Questa la sensazione che traspare dai poster ufficiali delle Olimpiadi e Paraolimpiadi che si terranno a Parigi nel 2024: le opere sono state realizzate da Ugo Gattoni, illustratore parigino che ha lavorato al progetto dal 19 settembre 2023 al 19 gennaio 2024, impiegando 2mila ore per creare i due manifesti, esposti in anteprima al Museo d’Orsay, dove rimarranno fino al 10 marzo.
«Il suo mondo estremamente colorato cattura tutta la ricchezza e la diversità del nostro progetto», ha spiegato Tony Estanguet, Presidente di Parigi 2024. Per la prima volta nella storia dei Giochi, inoltre, il poster olimpico e il poster paraolimpico sono stati progettati insieme: entrambi possono funzionare indipendentemente, ma possono anche essere uniti per formare una singola, impeccabile composizione che racconta la più ampia storia del progetto Parigi 2024.
Nelle immagini si vedono i principali simboli di Paris 2024, oltre a numerosi riferimenti ai Giochi Olimpici e Paralimpici, nonché a Parigi e alla Francia. La composizione è brulicante di piccole scene, all’interno delle quali è possibile scoprire vere e proprie storie a ogni sguardo, in un gioco di prospettive tipico dello stile di Gattoni, i cui disegni sono sempre ricchi di dettagli composti con cura, combinando molteplici influenze.
Parigi diventa così una sorta stadio-città circolare, in cui luoghi, monumenti e simboli sono riorganizzati e reinterpretati all’insegna dello sport. Si ritrovano gli Anelli Olimpici ma anche il momento dell’arrivo della Fiamma Olimpica a Marsiglia, l’immancabile Torre Eiffel ma anche i quattro nuovi sport aggiunti da Parigi 2024 al suo programma: il breaking, l’arrampicata sportiva, lo skateboard e il surf. Il tutto armonizzato da uno spiccato gusto Art Déco, storicamente motivato. L’illustratore ha inteso creare, infatti, un ponte tra passato e presente, tra la Parigi dei Giochi del 1900, quella dei Giochi del 1924 e quella, 100 anni dopo, dei Giochi del 2024.