exibart.talks presenta la nuova rubrica dedicata al mondo dell’illustrazione e del fumetto italiano. Ogni settimana sul nostro sito, un’intervista esclusiva. L’appuntamento di oggi è con Elisa Lipari.
Ciao Elisa. Per prima cosa: com’è iniziato il tuo percorso come illustratrice?
«Ciao a voi! Ho sempre disegnato, fin da quando ero piccola, ho frequentato il liceo artistico che mi ha fornito gli strumenti necessari per perfezionarmi da sola. All’università ho scelto di studiare Lettere e Storia dell’Arte, altre mie grandi passioni, e nel frattempo disegnavo sporadicamente. Durante gli anni universitari ho frequentato un corso di progettazione artistica e culturale, interessata alla parte teorica del corso sulla parte progettuale e organizzativa “dietro” all’aspetto creativo che ha finito però per spronarmi tantissimo a iniziare un vero e proprio percorso come illustratrice, dando maggior spazio e importanza a questa passione covata per moltissimi anni».
Che cosa ti ispira nei tuoi lavori?
«Mi faccio ispirare da moltissime cose, soprattutto da me stessa e da quello non riesco a dire in altro modo se non attraverso il disegno. La scrittura e il disegno sono in questo senso per me due strumenti complementari: dove non riesco a esprimermi a parole arriva l’illustrazione. Poi sono molto curiosa, mi faccio ispirare da tutto: i libri che leggo, le mie paure, il corpo, scorci di vita, mia e altrui, ci sono così tante cose dalle quali farsi ispirare e trasformare».
Sei una delle fondatrici di TUTTE Collective, collettivo femminista di illustratrici e grafiche con sede a Milano. Dicci qualcosa di più su questo progetto.
«TUTTE ormai è per me molto più che un semplice collettivo, è la mia famiglia. È un progetto nato nel 2017 insieme a Cecilia Grandi e Manola Buonincontri e altre amiche e colleghe creative: ci siamo riunite per creare una comunità inclusiva che desse spazio alle donne – o per meglio dire a chi si identifica nel genere femminile – grafiche e illustratrici esordienti, uno spazio fondato sui valori del femminismo intersezionale. TUTTE è nato dalla necessità di tutte noi di darci una mano a vicenda, unire le forze per dire qualcosa insieme. Facciamo molte cose insieme: un progetto editoriale che esce ogni sei/otto mesi circa nel quale scegliamo un tema e selezioniamo un numero di illustratici che vogliano rappresentarlo; organizziamo eventi che coinvolgano altri progetti
esordienti a cui vogliamo dare spazio e collaboriamo con diverse realtà (Nike, Senza Rossetto, Add Editore e molti altri) diventando – si spera – anche un ponte tra illustratrici e mondo del lavoro».
Da un punto di vista tecnico, qual è il processo di realizzazione dei tuoi lavori?
«Sono molto impulsiva, direi persino poco paziente. In questo periodo lavoro moltissimo su digitale e questo mi aiuta ad essere meno frettolosa, a rifinire con più serenità la composizione e la scelta dei colori. Spesso faccio diverse prove in digitale e una volta soddisfatta mi sposto su carta e lavoro lì, oppure continuo in digitale: essendo per me il più delle volte un’esigenza, un modo per esprimermi, il processo di solito è molto rapido e istintivo».
C’è qualche artista contemporaneo o non, che in qualche modo ha suggestionato il tuo lavoro?
Moltissimi! Come dicevo sopra studio storia dell’arte e molti anni fa addirittura collaboravo con una rivista con la quale scrivevo recensioni di mostre e gli articoli erano sempre accompagnati da una rielaborazione delle opere viste. È una pratica che mi piace molto fare, rivedere con i propri occhi le opere di altri. Senza pensarci troppo ti dico i nomi degli artisti – contemporanei e non – che mi non stancano mai di affascinarmi: Jenny Holzer, Wasted Rita, Giuseppe Penone, Cecily Brown, Mark Rothko e Maria Lai».
Lo scorso mese hai disegnato per noi un bellissimo oroscopo (a proposito, di che segno sei?). Progetti per il futuro?
«Grazie! Mi sono divertita molto a disegnarlo e sono una fiera Bilancia. Progetti per il futuro ce ne sono tanti e sono diversi: sto finendo gli studi, sto collaborando con diverse realtà sia come scrittrice che come illustratrice. Sto portando avanti un progetto personale che vorrei trasformare in una fanzine o albo illustratro, magari con l’inizio del nuovo anno».
Un giovane illustratore/illustratrice da tenere d’occhio
«Oltre a tutte le ragazze di TUTTE? Ti dico Antonio Pronostico e Elisabetta Bianchi».
Un film, una canzone, merenda preferita
«Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, Symbol di Adrienne Lenker, tè bollente con un goccio di latte e pane e marmellata».
Potete continuare a seguire Elisa qui:
@lipsteria
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