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Negli Stati Uniti si avverte una trepidante attesa per l’apertura dell’Academy Museum of Motion Pictures, presentata come la «prima istituzione al mondo dedicata ad esplorare l’arte e la scienza del cinema». Il maestoso edificio con sede a Los Angeles, progettato dal Renzo Piano Workshop Building e costato la cifra monstre di 388 milioni di euro, ospiterà mostre permanenti e temporanee, laboratori, incontri con registi ed eventi a misura di bambino, su una superficie di circa 300mila metri quadrati, con la speranza di dare vita a uno spazio dinamico, sperimentale ed educativo, tutto nel segno dell’arte cinematografica. Oltre alle sezioni dedicate a Spike Lee e Pedro Almodóvar, a inaugurare l’apertura del museo sarà l’attesa mostra dedicata al maestro giapponese Hayao Miyazaki, autore di celebri pellicole di animazione come Porco Rosso, La principessa Mononoke e Il castello errante di Howl e fondatore del celebre Studio Ghibli.
La mostra venne in realtà già annunciata in passato, suscitando grande interesse nei i fan del regista ma in questi giorni è stata presentata nel dettaglio: la mostra sarà curata da Jessica Niebel e Raùl Guzmàn e organizzata in collaborazione con lo stesso Studio Ghibli. Questo viaggio all’interno dell’universo creativo del maestro Miyazaki sarà inaugurato nello stesso giorno di apertura del museo, il 30 aprile 2021, e occuperà gli spazi della Marilyn and Jeffrey Katzenberg Gallery dell’edificio, ospitando oltre trecento oggetti, molti dei quali mai esposti prima d’ora fuori dal Giappone.
La mostra sarà semplicemente intitolata all’autore, “Hayao Miyazaki”, ed è stata pensata come una vera e propria immersione nelle ambientazioni più iconiche dell’artista, oltre che nelle fasi biografiche e professionali che ne hanno segnato la carriera. L’aspetto più curioso della mostra è che i visitatori saranno accompagnati dalla piccola Mei, la giovane protagonista sognatrice de Il mio vicino Totoro, nella visita di tavole originali, bozzetti preparatori, storyboard, poster e proiezioni su larga scala, selezionati in oltre sessant’anni di attività di Miyazaki, con l’obiettivo di conoscere da vicino il processo creativo e le tematiche che da sempre ne contraddistiguono la poetica: lo spirito pacifista, la carica onirica delle scene e la cura per la questione ambientale.
In programma anche un omaggio dovuto: diffusi nel percorso espositivo, infatti, troveremo degli specifici episodi dedicati al rapporto tra Myiazaki e Isao Takahata, l’amico e regista con cui l’autore fondò nel 1985, insieme anche a Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, il famoso Studio Ghibli.