10 gennaio 2025

La vita straordinaria di Otama Kiyohara rivive in una graphic novel

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Sergio Bonelli pubblica una nuova graphic novel dedicata alla straordinaria vita di Otama Kiyohara, pioniera nell’integrazione tra arte orientale e occidentale

vita Otama

Pioniera nell’integrazione tra arte orientale e occidentale, fu la prima pittrice giapponese a dipingere nello stile europeo e la prima donna nipponica a posare per un artista europeo, che sarebbe diventato poi suo marito. Giovanissima si trasferì in Italia e trascorse gran parte della sua vita a Palermo. In età avanzata tornò in Giappone e le sue ceneri sono divise tra i due Paesi. È questa una parte dell’incredibile vita di Otama Kiyohara e a raccontarla, attraverso la veste eccezionale della graphic novel, è un nuovo volume firmato da Andrea Accardi e Keiko Ichiguchi, in arrivo il 24 gennaio 2025 nelle librerie e nelle fumetterie.

La vita di Otama
La vita di Otama

Pubblicato dal mitico editore Sergio Bonelli, il volume ricostruisce le tappe di un lungo viaggio che si snoda tra Tokyo e Palermo, due città simbolo di mondi lontani ma uniti dal destino di una donna. Nata a Tokyo, il 17 luglio 1861, era la seconda figlia di Kiyohara Einosuke, custode del famoso tempio buddista Zōjō-ji. Prima di entrare alla scuola elementare iniziò a studiare pittura con un maestro giapponese.

Il suo destino cambiò radicalmente quando incontrò Vincenzo Ragusa, celebre scultore palermitano giunto in Giappone per promuovere le arti occidentali. Diventata sua allieva e musa, Otama si trasferì in Italia, a Palermo, dove sposò Ragusa e approfondì la sua ricerca artistica sperimentando con tecniche e materiali occidentali, inclusa la ceramica di Albisola.

Durante il suo soggiorno palermitano, Otama realizzò numerose opere pittoriche e lavorò anche come illustratrice e reporter. Nel 1884 fu nominata direttrice della Sezione femminile del Museo Artistico Industriale – Scuole Officine, la scuola d’arte fondata da Vincenzo Ragusa, inizialmente come iniziativa privata e successivamente sostenuta da fondi pubblici, con sede a Palazzo Belvedere a Palermo. Questa istituzione, che nel tempo ha cambiato sedi e denominazioni, esiste ancora oggi come Liceo Artistico – Vincenzo Ragusa Otama Kiyohara.

Nel 1927, alla morte del marito, la sua storia attirò l’attenzione dei quotidiani giapponesi Osaka Mainichi Shinbun e Tokyo Nichinichi Shinbun, che le dedicarono un romanzo a puntate, contribuendo a renderla celebre in Giappone. Nel 1933 rientrò in Giappone perché i discendenti della sua famiglia la rivollero in patria e inviarono a Palermo una giovanissima pronipote che la condusse a Tokyo.Al suo arrivo trovò un Paese profondamente trasformato e aprì un atelier a Shiba, dove morì nel 1939.

Secondo la sua volontà, metà delle ceneri riposa in Giappone, presso il tempio di famiglia Chōgen-ji, mentre l’altra metà è sepolta accanto al marito, nel cimitero dei Rotoli di Palermo. Sulla loro tomba si erge una colonna sormontata da una colomba, scolpita dallo stesso Ragusa in segno d’amore e memoria. La sua vita, sospesa tra due mondi, ha lasciato un segno nella storia dell’arte per il suo ruolo di ponte culturale tra Oriente e Occidente.

La vita di Otama
La vita di Otama

«Ho scoperto Otama alla Civica Galleria di Arte Moderna di Palermo, ammirando il suo busto in terracotta scolpito da Vincenzo Ragusa. La didascalia recitava: Ritratto della moglie», ha raccontato Accardi. «Chi mai poteva essere la moglie di questo scultore palermitano, dai tratti somatici e dall’inconfondibile acconciatura giapponese? Sarebbero passati molti anni prima che questa curiosità si trasformasse nell’intenzione di farne un libro, finché, a un certo punto, ho proposto a Keiko di realizzare con lei la storia di Otama. Mi sembrava il connubio perfetto: un disegnatore italiano nato a Palermo e una sceneggiatrice giapponese che vive da anni in Italia (e sposata con un italiano). Così è cominciata la nostra avventura».

«Otama è ancora oggi poco conosciuta in Giappone. Esistono solo due biografie su di lei scritte in giapponese. Leggendo e rileggendo queste fonti limitate e raccogliendo frammenti delle storie dei due Paesi, Italia e Giappone, intrecciati nella sua vita, ho cercato di avvicinarmi a lei. Spero di essere riuscita a guidare i lettori verso un percorso di scoperta di questa donna straordinaria, proprio come è accaduto a noi», ha aggiunto Ichiguchi.

La vita di Otama

Ad arricchire il volume, la prefazione di Maria Antonietta Spadaro, esperta studiosa di Otama Kiyohara, e una galleria di bozzetti di Andrea Accardi che svelano il dietro le quinte del processo creativo: studi sui personaggi, sulle ambientazioni e sui costumi dell’epoca, che danno profondità e autenticità al racconto.

La vita di Otama

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