“Sfere abbaglianti di colore, morbide e nel contempo forti, eleganti come gioielli e nel contempo semplici come poveri sassi, lisce e artificiali e naturalissime come fossero gocce di rugiada, vibranti e di ardua captazione per loro elaborata forma e ancor più inafferrabile contenuto, eppure accattivanti, nobili e alla mano”. Con queste parole, Rolando Bellini presenta, in catalogo, “Globi”, la mostra personale di Vittore Frattini, ospitata dalla Galleria Ephimera del Chiostro di Voltorre fino a giovedì 21 dicembre 2000.
La rassegna – patrocinata dalla Provincia di Varese, dal Comune e dalla Pro Loco di Gavirate – propone per la prima volta, come corpus unitario, i lavori in vetro, realizzati a Murano, nel laboratorio del Maestro vetraio Giulio Tosi, che documentano la più recente produzione dell’artista varesino.
Fuse a 1300 gradi con una tecnica particolare, le sfere di Vittore Frattini sono raffinate opere d’arte, “palpitanti di colore” e “colme di luce”, che emanano una forte carica emozionale, resa ancora più evidente dall’installazione studiata da Massimo e Sara Frattini per gli antichi spazi del monastero benedettino di Gavirate. I lavori globulari in mostra, che stanno riscotendo notevole successo anche in America, presentano un pigmento centrale percorso dalle tipiche linee ondeggianti dell’artista. Questi “mille sentieri segreti tracciati dalle strie di colore” dal vivace croma vogliono essere – come testimonia Alessandra Redaelli, in catalogo – simbolo e metafora della velocità, del movimento, della forza e della vita.
Nelle sale del Chiostro sono esposte anche una decina di tele, tra le più significative del Maestro, che raffigurano i paesaggi che hanno dato vita, sin dai primi anni Settanta, ai “Lumen”, opere molto amate dal Conte Giuseppe Panza di Biumo.
Si deve, infine, segnalare che Fabbrica Arte pubblica, anche in questa occasione, come per la precedente rassegna di Riccardo Paracchini e Luca Scarabelli, un elegante catalogo della mostra con testi critici di Rolando Bellini e Alessandra Redaelli, kodak delle opere di Sergio Efrem Raimondi e note biografiche su Vittore Frattini.
L’artista: Nato a Varese il 25 giugno 1937, Vittore Frattini si forma nello studio del padre Angelo, scultore, e studia all’Accademia di Belle Arti di Brera, diretta da Aldo Carpi. Fonda con alcuni amici il Liceo Artistico di Varese, di cui sarà direttore sino al 1975. Diversi premi documentano la sua presenza in campo nazionale ed internazionale. I più importanti sono: il Premio San Fedele a Milano (1956/1959/1965), la 171° e 172° Esposizione del Salon di Parigi, l’8° Quadriennale romana e la Biennale di Venezia per l’incisione del 1965. L’artista ha inoltre esposto al Museum of Modern Art di New York, nel 1993 e alla Fondazione Guggenheim di Venezia, nel 1994. Tra le più recenti mostre personali si segnalano la rassegna “Nel segno di Masolino” alla Gorgetown University di Washington, al Charles Augustus Center di Feisole e a Palazzo Monteruzzo di Castiglione Olona (1996) e l’esposizione sui “Lumen” alla Galleria Schubert di Milano (1999). La Giorgio Mondatori Editore, che ha pubblicato due volumi sull’opera pittorica e grafica, lo ha presentato come uno tra gli artisti più innovativi a livello internazionale.
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per Marco di Venezia: hanno ragione Marco dovresti sforzarti un po ad essere chiaro
Caro Marco, potresti spiegarmi meglio il senso del tuo commento. Grazie.
...ma uno sforzettino di chiarezza, no?
ri-vedere l'opera d'arte con gli sguardi di chi sa coglierne la specificità.
(vedi esempio): Questi “mille sentieri segreti tracciati dalle strie di colore” dal vivace croma vogliono essere - come testimonia Alessandra Redaelli, in catalogo - simbolo e metafora della velocità, del movimento, della forza e della vita.
dalle parole scritte è forse possibile procedere a nuova relazione, spettatore-attore, che vede nell'uso del mezzo multimediale la risultante di una meditata ricerca
marco
cerco di spiegarmi con il commento alla mostra
Al Qu’ bbah Segrate (Milano), Moschea Al Rahman
ciao marco