Lì un giovane ed illuminato gallerista, Giovanni Bonelli (figlio del titolare della galleria che porta il cognome di famiglia) da qualche tempo ha deciso, a latere della tradizionale attività rivolta agli artisti storici del ‘900, di occuparsi della giovane arte contemporanea, in particolare di quella italiana. Già qualche tempo fa, commentando la collettiva dal titolo Chiamami Peroni, sarò la tua… Arte, segnalammo l’opera di Caterina Notte come tra le più convincenti ed accattivanti viste alla mostra. Ora Bonelli offre alla giovane artista di origine molisana l’occasione della sua prima personale. Il curatore Sciaccaluga riempie la piccola galleria con i lavori più recenti di Caterina: sono le Forme in-quiete, quasi un’indagine fisiognomica e della psicologia umana condotta attraverso l’accentuazione delle distorsioni assunte dal volto nella sua capacità espressiva e mimica e i Wormholes, nome che in
L’esistenza dei buchi neri è stata ipotizzata alcuni decenni fa da Ludwig Flamm a partire dalla teoria einsteniana della relatività (1915); ai wormholes, sulla cui origine e natura sono ancora molte le incertezze, si attribuisce una intensissima forza di gravità, in grado di deformare il continuum spazio-temporale. Proprio lo scorso anno un fisico russo, Serghiei Krasnikov, dell’osservatorio astronomico di Pietroburgo, ha ipotizzato l’esistenza di buchi neri abbastanza grandi e stabili da permetterne l’attraversamento; considerato che, all’interno dei wormholes, è teoricamente possibile raggiungere velocità prossime a quella della luce (300 mila km/sec.) annullando, di fatto, gli effetti della relatività di Einestein, si prospetterebbe la possibilità di utilizzare i buchi neri come una sorta di tunnel per viaggi interstellari e addirittura temporali dato che, al loro interno, le distanze risulterebbero ridotte e il tempo rallentato. Si arriva ad ipotizzare che un corpo, nella fase di attraversamento di un wormhole sarebbe sottoposto ad una differente attrazione in base alla sua massa e alla sua distanza dalla fonte di attrazione stessa; in altre parole un corpo tenderebbe a deformarsi e dilatarsi.
Nel caso di Caterina Notte si potrebbe dire che siamo di fronte al primo tentativo di viaggio interstellare attraverso i wormholes; ma in quale cosmo? Non certo quello che sta sopra la sua testa, semmai quello che sta dentro ad essa. Il suo viaggio avviene in un mondo psichico ed irreale, in una dimensione neppure parallela ma semmai perpendicolare; già, perché il punto di intersezione tra mondo reale e psichico corrisponde esattamente all’attimo in cui si concreta l’idea artistica di Caterina. Esiste infatti un momento esatto in cui a quel mondo psichico vengono attribuite le ipotesi della fisica, basate su soluzioni matematiche, e dunque considerate possibili e compatibili con le leggi che governano il mondo reale. In quell’attimo il mondo di Caterina assume le caratteristiche di possibilità, diventa cioè una soluzione razionale e ci appare non più una favola, una bella illustrazione totalmente fantastica, ma piuttosto qualcosa che ha un senso, una ragione, una possibile esistenza appunto. Ecco dunque spiegato il fascino di quel corpo che osserva e sperimenta la vicinanza al tunnel sottoponendosi agli effetti dell’attrazione magnetica, dilatandosi e deformandosi; ecco spiegata quella straordinaria avventura che pare concludersi nel ritorno all’origine, nella riconduzione di sé allo stato fetale, nell’immersione e riadattamento ad una sorta di liquido amniotico primigenio, nel contesto di una rigenerazione del tessuto placentale.
Caterina Notte parte da immagini digitali realizzate con la fotocamera o allo scanner. A computer compone le sue
Al racconto dell’avventura fantastica di Caterina Notte in molti sono stati presenti: accanto al curatore Sciaccaluga, l’Assessore alla Cultura del Comune di Mantova, il noto critico Augusto Pieroni ed il nuovo direttore della G.A.M. di Bologna, Peter Weiermair.
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Caro Biz, credo che le tue conoscenze della storia dell'arte e più in particolare dell'arte contemporanea siano ad un livello talmente basso che non vale veramente la pena di accettare le tue sterili provocazioni sul lavoro di Caterina. Probabilmente conosci poco la sua ricerca. Potresti condividerla o meno ma sicuramente non avresti fatto simili considerazioni.
Ciao
Tra l'altro credo che il tuo attacco sia totalmente sopra le righe visto il tono pacato dei precedenti commenti.
Credo che il principale e forse più impegnativo termine di confronto, per Caterina - durante il suo percorso -, sia il linguaggio del software del suo computer. Adesso faccio un esempio che forse c'entra poco con l'immagine digitale, ma è solo per rendere l'idea. Ho visto ieri notte "Kurt e Courtney", lo strepitoso film di Nicholas Broomfield su Kurt Cobain. L'esperienza del Video (analogico, in questo caso) consente all'autore di riflettere in modo secondo me convincente su come e quanto possa essere trasmessa la realtà, e quindi sulla natura e sulle possibilità del mezzo. Se per quanto riguarda l'analogico è possibile iniziare un'analisi storica ed estetica, lo stesso non si può dire riguardo il digitale; l'esplorazione delle possibilità di quest'ultima realtà slegate dalle altre forme espressive tradizionali (cinema, video, etc.), cioè considerandole come espressioni a sè stanti, è ancora all'inizio (vedi: Amaducci, "Segnali video"). Chi ci assicura, ad esempio, che Caterina non sia una precorritrice? E' molto difficile capire cosa e quanto, questo nuovo linguaggio, abbia da rivelare. Credo che, in una situazione come questa, sia ancora più importante porsi con delicatezza nei confronti dell'artista. Forse la domanda più giusta da porsi è: in cosa consiste la "ricerca" di Caterina?
Devo dire, infatti, che mi ha molto colpito il suo tono, il quale rivela una splendida "freschezza del vivere".
Caterina torna fra noi, dai!!!!!!!!
caterina e' da paura !!
si e' svegliata un giorno e ha prodotto questi quadri dal nulla !!
Ciao Costantino!
Che dire? Le provocazioni inutili di tipi come Biz sono ridicole, le discussioni con tipi come te, o come Eta Beta sono invece molto interessanti! Il mio obiettivo è insinuare il "virus" delle mie "convinzioni" in più persone possibili!!!!
Quindi se vuoi possiamo continuare a parlare qua e là! Io sono sempre ben disposta.
Ciaoooooo
Cate
Hey! Ma scherzate? Caterina Notte è una delle mie artiste preferite. Intensa, originale etc.
Ciao a tutti.
Ho visto la prima mostra di Caterina Notte qui a Roma l'anno scorso e i lavori mi sembravano già molto interessanti. Purtroppo non sono potuto andare a Mantova ma le nuove opere mi sembrano ad una prima occhiata molto intense. La sua ricerca si fa sempre più interessante. Dove potrei trovare da queste parti il catalogo della mostra?
Ciao e grazie
Gentile lettore,
crediamo sia sufficiente inviare una email al gallerista dicendo di aver letto la notizia della mostra qui su ExibArt.
Continui a seguirci.
D'accordo, seguo il consiglio di Giuliano da Babbuasia (è poco più lontano di Balubbasia, dove si producono le bolle d'aria artificiale per cervelli elettronici e gli abitanti servono da collaudatori:galleggiano dentro le bolle fino all'elettroshock)e propongo anch'io qualcosa: leggere un' intervista ad Achille Bonito Oliva (il riferimento è nell'home page) dove si parla di anoressia dell'arte. Forse Caterina ha fatto tesoro dell'Oliva pensiero, oppure, se non conosce questa cosa in particolare, credo comunque che la sua ricerca, lungo il testo del critico, sia in qualche modo preannunciata, e quindi le parole bonitiane possano esserle d'ulteriore conforto produttivo. Chi non è d'accordo, lo fulmino con un raggio psichico computerizzato!
Mo'ben, scherzo, anzi, magari è tutto il contrario...però mi sembrava calzante.
Caterina Notte è finita sulle pagine di Arte. E che é? E' già diventata "commerciale"?
Complimenti a lei, comunque, e al gallerista Bonelli per come ha condotto il lancio di quest'artista.
Beh! Quando uno ha talento, è inevitabile!!!!!