Bellezza che fa rima con giovinezza, ritornello un po’ perverso che non conosce crisi e sta sempre “sul pezzo”. Difficile per ora aspettarsi qualcosa di diverso, dal momento che mala tempora currunt, meglio quindi prendere il toro per le corna costruendo una riflessione fatta di scatti debitamente fashion. Belli come usciti da trattati pubblicitari sulla cosmesi.
Malena Mazza (nata a Bologna; vive a Milano) affida al piccolo spazio della Vision Quest una selezione di fotografie che tracciano collegamenti serrati tra corpi, fisionomie, espressioni, per gran parte di ragazze e donne mature, parificate da un candore pervasivo che non permette confronti pregiudiziali in stile “vincere facile”. Il tempo trascorso e da trascorrere regna sovrano, guest star invisibile quanto monopolizzante e inafferrabile. Data l’impossibilità di eliminarlo, due sono le strade che conducono ad una convivenza più o meno pacifica, puntualizzate da Mazza rispettivamente in maniera indiretta e diretta: la chirurgia estetica, divenuta ormai ovvia quasi come una sosta dal parrucchiere, o la più semplice presa di coscienza (e conseguente attenzione) verso ciò che il tempo “ostico” porta in termini di modificazioni epidermiche.
Parlano allora le geometrie naturali di una pelle grinzosa – decorative come la collana di perle cui sono accostate – tanto quanto le inevitabili macchie brune formatesi sul dorso di una mano, specificità agée appartenenti ad un mondo che non le accetta, o che forse non sa farlo per manifesta disabitudine. Lo stesso mondo che dalla donna-madre si aspetta l’immagine perfettamente immortalata dall’artista, quella della super mamma smagliante in abitino trasparente al supermercato, con borsetta, biberon e bambino in braccio. Provocazione, l’unica fortemente mirata nel complesso, che patinata risponde ad una società in overdose da patinatura fuorviante, lasciando contorcere su se stesso il loop di una “sensualità a tutti i costi” evidentemente portato all’eccesso.
Sulla parete opposta la provocazione abbandona l’interesse sociale, muta in faccenda erotico-estetica assumendo l’intonazione lasciva di un vezzoso slip fucsia leggermente sollevato, perfettamente inserito in quei gesti, posture e sguardi che della gioventù richiamano la sfrontatezza congenita; spesso ammiccanti, ma che sanno essere anche molto concreti quando compiono il “rito” della depilazione o il pittoricismo involontario di un rossetto sbavato sull’incisivo.
Unico difetto nell’operazione costruita da Mazza è la presenza maschile, tanto scarsa da risultare accessoria, laddove le “quote rosa” andrebbero di sicuro messe da parte. Anche perché la vanità, il culto spinto della fresca perfezione, il ritocchino facile per chi ha superato di qualche lustro gli “anta” sono certezze maschili di cui la nostra “società dello spettacolo” ci mostra immagini quotidianamente. Insomma, è molto probabile che la tematica possa rivelarsi più unisex di quanto si voglia credere.
Andrea Rossetti
mostra visitata il 29 marzo 2013
dal 29 marzo al 11 maggio 2013
Malena Mazza – And time goes by
a cura di Clelia Belgrado
Vision Quest
Piazza Invrea 4r – (16123) Genova
Orari: da mercoledì a sabato, ore 15.30 / 19.30