La Fondazione Schiffini si presenta per la prima volta al pubblico promuovendo una mostra monografica sul pittore genovese Gregorio De Ferrari (1647-1726) uno tra i più importanti pittori liguri che emersero nel panorama nazionale del tardo Seicento.
Gregorio De Ferrari, con Domenico Piola e Bartolomeo Guidobono, definirono uno stile decorativo, noto come il barocco genovese, che coinvolse tutte le espressioni artistiche. Ne sono prova i grandi cicli di affreschi dei principali palazzi della città (Palazzo Cambiaso Centurione, Palazzo Groppallo, Palazzo Rosso, Palazzo Giannello, e, appunto, Palazzo Durazzo-Brignole,) simbolo della grande stagione decorativa che Genova ebbe nel Seicento.
La rassegna si svolge al piano nobile di Palazzo Durazzo-Brignole nelle sale affrescate dallo stesso pittore – finora inaccessibili al pubblico- e sede della Fondazione. Il percorso iconografico ben allestito e ricco di didascalie (italiano/inglese) comprende inoltre alcuni dipinti eseguiti dai più stretti collaboratori di Gregorio, il figlio Lorenzo e il suocero Domenico Piola. In mostra anche alcune opere gentilmente prestate dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Liguria.
Da segnalare l’esposizione della splendida pala d’altare della famiglia Spinola conservata nella chiesa di S. Michele di Pagana (Rapallo), restaurata per l’occasione col contributo della Fondazione e tre dei sette grandi dipinti mitologici appartenenti al ciclo di Palazzo Cattaneo-Adorno. La mostra e il catalogo sono curati da Mary Newcome Schleier, uno dei maggiori esperti internazionali di pittura genovese, autrice della più recente monografia su Gregorio De Ferrari (Torino, 1998).
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Giovanni Lanfranco
Angelisa Leonesio
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Forse non abbiamo visitato la stessa mostra. Il luogo e l' argomento però coincidono.
Ho visto pochi quadri, belli ma mal tenuti. Un restauro prima dell' esposizione forse non guastava.
L' illuminazione è pessima. Le didascalie a fianco delle opere sono su fondo grigio a caratteri troppo piccoli e sfocati e, per lo più, corrette con adesivi bianchi! All' ingresso le grandi didascalie sono ammaccate (ma in italiano e inglese). L' allestimento? meglio non parlarne.
Il catalogo: con poche opere esposte dovrebbe essere particolarmente curato mentre all' interno troviamo dipinti stampati al negativo! e a un prezzo di vendita niente male.
Se non fosse per il Palazzo che la ospita, ma Genova è piena di palazzi così, una "mostra" da dimenticare .
Mostra ben organizzata ed interessante.
Un palazzo ed una piazza incantevoli.