C’è chi, come Alessia Zolfo, Anna Gritti o Sevil Amini,
rappresenta la figura umana in tutta la sua fisicità, che si tratti di
citazioni autobiografiche o rappresentazioni del diverso, del malato, del
“reietto” della società contemporanea.
Chi, come Massimiliano Gasparini, porta avanti la
tradizione del ritratto femminile, ma la rinnova sensibilmente
per la varietà dei supporti e dei materiali, nella scelta e nell’uso dei
colori, di volta in volta diverso, ma sempre ardito e di forte impatto.
invece, come fa efficacemente Sarka
Mrazova, avvolta da un’aura di mistero, rievoca atmosfere alla Chagall, liriche e fiabesche al
contempo, senza tralasciare il retaggio della propria tradizione e cultura
mitteleuropea.
Altri riecheggiano
più da vicino le correnti avanguardistiche novecentesche, come Chiara Dionigi o Marta
Bettega, riprendendo le tecniche del collage, dell’inserto, del potere
evocativo della parola entro il quadro, come nella poesia visiva. Chi
preferisce, invece, rifarsi a correnti altre rispetto alle avanguardie, più
fisiche, come Domenico La Sala o metafisiche, come Giovanni Greco.
Chi, come Gianluca Stumpo, parte da tradizioni
figurative pre-novecentesche, ma le traduce perfettamente nel linguaggio
contemporaneo odierno, anche grazie alle scelte coloristiche, all’uso degli
acrilici e a tagli compositivi di sapore fotografico. Chi, ancora, sposa
definitivamente nuovi mezzi espressivi contemporanei, come Matteo Maculotti che sceglie la grafica digitale, o addirittura mezzi di
riproduzione in serie e antiartistici come lo scanner, attraverso il quale Gianguido Oggeri Breda fa transitare i suoi volti e le sue ambientazioni,
giungendo a esiti sorprendentemente pittorici.
E poi ancora Rosaria di Dio, che utilizza il mezzo
fotografico per elevare alla portata di ritratti primi piani di frutta in
decomposizione, in un connubio arte-natura di forte impatto visivo.
A rappresentare la
scultura, Rossello Damiano, che
adopera il più tradizionale materiale locale, la ceramica di Albissola, per
ricreare esseri antropomorfi che rievocano la dimensione del mito. La stessa
suggestione rievocano i gruppi scultorei in legno di Luca Mommarelli, che colpiscono per l’armonia compiutasi tra
materiale, opera e intervento dell’artista. Le figure antropomorfe di Nico Valeo, invece, sono realizzate
prediligendo il bronzo, ma soprattutto l’argilla.
Nell’ottocentesco
Palazzo del Collegio, dunque, restaurato nel 2008, al piano superiore rispetto
alla Pinacoteca Civica e al Museo del Presepe – che ospita una delle più
interessanti collezioni italiane di sculture presepiali in legno – fa il suo
ingresso l’arte contemporanea. Una delle prime occasioni per gli imperiesi di
avere un approccio diretto con opere di artisti emergenti e con le attuali
tendenze di ricerca di alcuni filoni contemporanei.
mostra visitata il 31
ottobre 2010
dal 30 ottobre al 14 novembre 2010
La Nuova Figurazione
a cura di Giovanna
Arancio
Pinacoteca Civica
Piazza Duomo, 11 – 18100 Imperia
Orario: da mercoledì a domenica ore 16-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 018361136; cultura@comune.imperia.it
[exibart]
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