Categorie: genova

fino al 16.IV.2003 | Ombre – Alessandro Lupi | Genova, Foyer del Teatro della Corte

di - 14 Aprile 2003

Benché molto giovane (è nato a Genova nel 1975), Alessandro Lupiha già un percorso artistico consolidato, che lo ha portato ad esporre in sedi ed occasioni come il “Vdor Break 21. 4° International Festival of Young Independent Artist” di Lubiana, il Museo Nelimarkka di Alajarvi in Finlandia, la Kunsthaus Tacheles a Berlino e la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Roma nel 1999.
Un percorso coerente fin dagli inizi, sia stilisticamente che per la scelta del mezzo espressivo: la luce. Luce sottratta o aggiunta, naturale o artificiale, luce come strumento di realtà o come dato generatore di illusioni e fantasmi. Luce come strumento versatile, che l’artista declina con estrema originalità e consapevolezza formale.
E con veri momenti di genialità, come l’invenzione di una tecnica tutta sua, che crea forme tridimensionali nello spazio – che non sono assolutamente ologrammi, anche se potrebbero sembrarlo. Colonne di fili a prima vista inerti che si animano illuminate dalla luce di Wood in figure magiche, spesso accompagnate da suoni realizzati e composti in collaborazione con Danilo Rolle. Figure che compaiono dal nulla, fantasmi concreti, paradossalmente dotati di veri volumi, composti di vera materia, che pure nascono dalla luce.
È difficile descrivere i lavori di Alessandro Lupi, soprattutto le “densità fluorescenti”, senza indulgere in uno stupore infantile, nella meraviglia per l’incantesimo di queste forme irreali. Ma è importante sottolineare la loro valenza concettuale, la solida teoria alla base di questo lavoro piacevolmente, sontuosamente scenografico. Che Lupi sviluppa anche in un ciclo di lezioni-laboratorio in programma all’Accademia Ligustica, “La luce nell’arte contemporanea”.
Anche al Foyer, Lupi lavora con la luce e il mutare nel tempo, ma con un approccio più ludico e malizioso, sempre surreale e sorprendente. A prima vista, “ombre” è solo un paravento di opalina nella hall del teatro. Elegante, minimale e, sembra, assolutamente statico. Ma avvicinandosi cambia tutto: questa volta Lupi lavora con la luce per sottrazione, introduce nella trasparenza traslucida delle superfici zone mobili d’oscurità.
Ombre in movimento, silhouette umane che compaiono e scompaiono. Ombre registrate, come si scopre nell’inevitabile  gesto d’indagare dietro il paravento, per andare a scoprire chi c’è. E non c’è nessuno. Invece, quando passa davvero uno spettatore, le ombre proiettate si interrompono fulminee, per lasciare posto alle ombre vere. Un artificio divertente, che rende gli spettatori involontari protagonisti.

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mostra visitata il 9 aprile 2003


Ombre- Alessandro Lupi
Foyer del Teatro della Corte
Genova, Corte Lambruschini
Ingresso libero
Orario: la mostra è visitabile durante gli orari d’apertura del botteghino e gli spettacoli.
L’iniziativa fa parte del ciclo d’incontri “Hellzapoppin – arte e artisti nel Foyer della Corte”.
http://web.tiscali.it/alessandrolupi


[exibart]

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