Nel 2002 Barcellona ha festeggiato l’Anno Internazionale gaudiano: un insieme di celebrazioni e mostre dedicate al grande artista in un’iniziativa davvero importante, che nella capitale catalana ha complessivamente ottenuto l’eccezionale successo di pubblico di oltre cinque milioni di visitatori.
Ora la rassegna Gaudí. La ricerca delle forma, che ha inaugurato l’evento spagnolo, è alla sua prima tappa di un lungo itinerario che la porterà in seguito in altre sedi importanti in tutto il mondo, in Corea, in Giappone, in Australia ed in Brasile. Infatti la mostra, allestita dalla Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior (SEACEX) e curata da Daniel Giralt-Miracle, commissario dell’anno internazionale Gaudiano, è in questi giorni a Genova, al Palazzo della Borsa. Una scelta particolarmente significativa e lusinghiera per il capoluogo ligure, oltre che “una splendida occasione per inserire il Palazzo della Borsa nel circuito culturale cittadino”, come auspica l’assessore alla cultura Bruno Gabrielli.
Antoni Gaudí è uno dei più conosciuti ed amati protagonisti dell’arte di tutti i tempi: anche Gabrielli si dichiara un cultore dell’artista catalano, e apprezza che la rassegna ne sottolinei con rigore un aspetto meno noto, rinunciando a scelte prettamente spettacolari. La rassegna evidenzia il valore della ricerca, la capacità d’invenzione che va oltre le barriere della tecnica.
Così lo stile Coppedé della sede genovese dialoga piacevolmente con l’estro del genio catalano: un Gaudí imprevedibilmente sobrio, in una mostra centrata sull’aspetto più nascosto, essenziale del lavoro dell’artista.
Il legame ingegnoso e saldo tra le esigenze costruttive e la bellezza delle scelte estetiche, in costruzioni che, scrive Giulio Carlo Argan, “stanno su per miracolo, e naturalmente è la tecnica dell’artista che fa il miracolo”: questo l’aspetto indagato dalla mostra, con rigore storico e con un allestimento gradevole, che si avvale con garbo e intelligenza di supporti multimediali.
Particolarmente suggestivi sono i grandi modelli delle costruzioni, in scala uno a uno, che spogliano le architetture degli aspetti decorativi più appariscenti per svelarne la sintesi, la poetica armonia formale. Grazie alla sobrietà monocroma di strutture
La mostra accosta sapientemente foto e planimetrie, elaborazioni al computer che analizzano i progetti dell’artista e supporti audiovisivi, ad oggetti, accessori, mobili ed immagini delle costruzioni più note: si compone così, come in un ricco mosaico a più livelli di lettura, il ritratto ricco e composito di uno dei protagonisti più straordinari ed eclettici dell’arte di tutti i tempi.
articoli correlati
Joan Mirò all’Accademia Ligustica
Estorick Collection al Ducale
Vico Magistretti a Genova
valentina caserta
mostra visitata il 12 maggio 2003
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Visualizza commenti
completamente di marmorino,cosicche'lo stimolo e' stato piu'forte.Voglia il caso che la casa che stiamo terminando sia a due passi dalla ditta di mosaici Orsoni.Non so se si puo' capire cosa stiamo facendo e come lavoriamo,ma se e' interessato le posso spedire una foto.Saluti da Venezia Enrico Trolese (stuccatore)
noto orora che ho perso la mostra a Genova.E mi dispiace enormemente,visto le descrizioni invitanti del sig Daniel Giralt-Miracle,a cui rivolgo un invito di vedere un lavoro,dove abbiamo raccolto le forme gaudiane e le abbiamo riprodotte in una casa,mettendo in uso le nostre maestranze di stuccatori.Questo e' successo naturalmente dopo essere stati a Barcellona a vedere di persona il maestro.Abbiamo notato inoltre che nella Pedrera,la terrazza,il cavedio,i camini templari,sono