E c’è, soprattutto, la perfetta coincidenza tra il senso filosofico del proprio essere nel mondo e i soggetti, ma anche le forme, della sua espressione artistica. Non a caso la rapidità del suo segno si sovrappone a quella delle trasformazioni sociali e tecnologiche, entrambe riprodotte – con un taglio conflittuale e conoscitivo al tempo stesso – nelle sue tante opere, i cui temi scaturiscono sia dalla memoria, privata e collettiva, che dall’osservazione minuziosa dei nuovi mezzi di comunicazione, dalla televisione del primo periodo ai cellulari degli ultimi anni della sua vita.
Sono questi i temi che possono ricostruirsi nei circa settanta “Fogli” in mostra alla Show Room Telemarket di Genova, affiancati da una ventina di tele storiche che illustrano cronologicamente i momenti salienti e famosi della sua ampia avventura: parliamo delle Coca Cola, vedute interrotte, grandi particolari, paesaggi anemici, acquatici, acerbi, ed altri.
Per quanto riguarda la carta, essa è stata per Schifano un supporto che ha stimolato in modo particolare la sua poetica: è possibile trovare nei “Fogli” opere spiccatamente sperimentali, quasi cellule germinative destinate a fiorire nell’arte a venire. Dall’azzeramento della pittura della fine degli anni Cinquanta, all’esperienza pop, alle sperimentazioni su tutti i mezzi del mondo mediatico a cui apparteniamo (soprattutto la televisione, fonte inesauribile di immagini), Schifano è stato sempre un grande innovatore, al limite tra una profonda e polemica comprensione dei meccanismi della società contemporanea ed un sentimento di intima crisi.
Come si diceva, ad arricchire la mostra, a fare quasi da puntelli tra una decade e l’altra dei secondi anni Cinquanta del Novecento, nella mostra di Palazzo Orsini è possibile imbattersi in alcune delle tele storiche più famose di Schifano: è questo aspetto a rendere la mostra completa e nello stesso tempo inedita. A fianco dei quadri famosi compaiono i prodotti (faticosamente recuperati da Telemarket) di quella vasta fucina sperimentale, ricchissima di spunti per tanti artisti oggi operanti, che sono i “Fogli”.
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