Un cerchio formato da dodici stelle dorate su fondo color blu, allegoria di una corporazione internazionale cresciuta tanto da contare oggi ventotto paesi membri: L’Unione Europea. Per tutta la durata del video L’Europe la UE è – e va sottolineato “é” – quelle stelle oro su fondo blu, è la sua bandiera, come in una sorta di laica e metaforica transustanziazione officiata con perfezione zelante dalle tre menti di NoiSeGrUp (Stefano Lupatini; Daniela Capelloni; Enrico Squassina), collettivo bresciano che quel video l’ha pensato e prodotto.
Uno stendardo, un simbolo tra quelli più immediati, a tutti gli effetti marchio subito riconoscibile per un’entità fisico-politica che si è insinuata nella vita degli italiani con fare sempre più insistente, dagli anni Cinquanta al trattato di Maastricht del ’92. Dieci anni dopo è arrivato l’euro, sono cominciati i dolori, poi la crisi, qualche dubbio e alcuni ripensamenti. E il resto è storia recente: da una parte ci sono le critiche alla BCE e i soliti politici e politicanti che urlano di abbandonare la moneta unica, mentre dall’altra mamma Rai ci propina interessanti pistolotti al claim “di Europa si deve parlare”. E tra l’incudine e il martello ci sono loro, molti cittadini della porta accanto nemmeno minimamente preoccupati che lo scorso 9 maggio come ogni anno si celebrava la “Festa d’Europa”.
Astratta, reale, negativa, positiva, quest’Europa unita più che un’identità – o addirittura un orgoglio – sembra una bella gatta da pelare su cui si può dire o fare tutto e il contrario di tutto. Incluso frugare nelle sue questioni pecuniario-sociali, operazione che ha portato NoiSeGrUp a produrre sul tema un gruppo di lavori di cui l’Europe rappresenta l’ultimo in ordine cronologico. Circa tre minuti di ripresa indovinati per la semplicità con cui mettono rispettosamente alla berlina l’Europa, con cui la rendono cosa privata e manipolabile come fosse un giocattolo. Come un oggetto, anche perché nient’altro è una bandiera, un emblema in sé moltiplicabile all’infinito o nei soli quattro esemplari abilmente manovrati da un aitante campione italiano sbandieratori. Tutto un destreggiarsi di braccia, mani, gambe e piedi, in un moderno e sdoganato “gioco delle tre carte” dove l’uso dell’inquadratura ravvicinata serve anche a fomentare l’illusione di veder sparire e riapparire magicamente le bandiere lanciate in aria.
Al netto dei giochi percettivi, del sonoro di un tamburo rullante che marca pedissequamente ogni secondo, L’Europe si dimostra un lavoro sui simboli efficacemente essenziale, misurato al grammo. Basato sull’uso della bandiera europea, ma senza fossilizzarsi solo su quella; comprensivo perciò anche di elementi rilevanti meno immediati, come il contesto architettonicamente rigoroso e standardizzato di una sede bancaria tutta cortina neutra e vetri scuri, l’abito nero elegante dello sbandieratore indossato con estrema nonchalance in ogni movimento, lo stesso sbandieratore che compie mosse impossibili da replicare per la maggioranza della popolazione. Una messinscena perfetta, ma di cui forse abbiamo perso – e potremmo ancora perdere – qualche passaggio.
Andrea Rossetti
mostra visitata il 22 maggio
Dal 9 maggio al 5 giugno 2014
NoiSeGrUp – L’Europe
Chan Contemporary Art Association
Via di Sant’Agnese 19r – 16124 Genova
Orario: giovedì ore 16 – 19.30, altri orari su appuntamento
Info: tel. +39 0109910841; +39 3385703963; +39 3381997496;