Pitture di metafora, curata da Sandro Parmiggiani cerca di svelare i segreti di una pittura, quella di Valerio Adami (1937), che si associa aspetti differenti e in apparenza contrastanti per definire una nuova visibilità dei temi mitici e allegorici che da sempre hanno costituito i contenuti della pittura.
Buon viaggiatore e grande tessitore di scambi con artisti, scrittori e musicisti (Fuentes, Paz, Buzzati, Calvino, Tabucchi, Derrida, Nono, Berio, Eco, Piano), Adami offre nella sua opera una duplice riflessione che riguarda il rapporto tra disegno e pittura e quello tra linguaggio mitologico e popolare. Anch’egli, come Warhol, sembra subire il fascino dalle tavole per bambini, quelle dai disegni molto semplici che una volta riempiti di
Membro del Collège International de Philosophie, Adami ha fondato a Meina, cittadina sul Lago Maggiore, la Fondazione Europea del Disegno. La linea è l’origine di tutto. Nelle sue tele il disegno preparatorio non scompare ma si esalta, diviene la nervatura che sostiene i colori e assembla con rigore gli spazi compositivi dei dipinti. Usando questo linguaggio semplice e accattivante, dovuto all’uso non naturalistico dei colori, le tele di Adami si popolano di contenuti del tutto inconsueti, di simboli a volte surreali che sono la personale rilettura della mitologia. A fianco a ciò Adami mette in opera, come sulla scena di un teatro d’ombre o di marionette, i temi dell’ineffabile: la morte, l’amore, i sentimenti e le grandi passioni, hanno dimora in una pittura metafisica che sembra azzerare le coordinate spazio temporali per costruire scene archetipiche che diano la parola a quel senso di smarrimento che fa parte delle nostre esperienze più
Come fa notare il curatore Sandro Parmiggiani, nel suo saggio sul disegno Les règles du montage Adami tratta la costruzione delle sue opere come “assemblaggio di forme, citazioni e rielaborazioni tratte dall’arte di ogni tempo, dalla fotografia e dal cinema, dall’iconografia popolare”.
Quella dell’artista bolognese è dunque un’arte del mosaico, un sistema di citazioni di quanto è stato rimosso o perduto nella nostra cultura, per tramandare suggestioni fissate durante i molteplici viaggi, tradizioni di luoghi, pensatori, letterati e citazioni della pittura antica e moderna.
articoli correlati
playground
Il dubbio, luogo della ricerca
link correlati
spaightwoodgalleries
palazzo magnani
nicola angerame
mostra visitata il 22 aprile 2003
Il Parco Archeologico di Segesta, visitabile gratuitamente per la prima domenica del mese, presenta l’installazione di Silvia Scaringella e una…
Nel Casino di Villa Torlonia, una mostra che restituisce uno spaccato di storia dell’arte da approfondire: in esposizione, le opere…
Lungo la passeggiata sul Rio Gambis, a Cavalese fino al 29 settembre, sei grandi opere di Antonella De Nisco raccontano…
La proposta culturale della Fondazione Musei Civici di Venezia si estende nell'entroterra, trasformando Mestre in un nuovo polo culturale
Il direttore creativo Francesco Dobrovich ci racconta la settima edizione di Videocittà, il festival che anche quest’anno accende la più…
Nella suggestiva Maison a Saludecio, Casati e Archivio Paolini, fucine del Rinascimento Culturale italiano per la tutela del patrimonio contemporaneo…