Le sale dell’appartamento del Doge come un nuovo Olimpo, un vibrante incontro con dee, ninfe e donne tra le più sensuali di tutta la storia dell’arte. Esseri capaci di sedurre uomini e divinità , consapevoli o meno di far ardere grandi passioni e per le quali riceve titaniche punizioni.
Ecco svelato il filo condutture della mostra, creature tormentate da “umane passioni “, che trovano nel trasformarsi la liberazione da una situazione impossibile.
L’esposizione si connota come una sorta di viaggio tra pittura e letteratura da compiersi attraverso le rappresentazioni figurative delle principali tematiche mitologiche legate alle Metamorfosi di Ovidio.
Il percorso iconografico mira a valorizzare la trasformazione del Mito, attraverso le interpretazioni degli artisti attivi a Napoli, Genova e Venezia tra 600 e 700, periodo in cui il Mito gode di un rinnovato interesse. La riproposta del repertorio mitologico, consente di raffrontare le opere prodotte in quegli anni verificando l’evoluzione del linguaggio artistico dalle esperienze pittoriche precedenti. Dal Barocco al Tardobarocco.
Il percorso espositivo scioglie argutamente il complesso intreccio narrativo del poema suddividendo le opere in alcuni filoni principali relativi al Momento della Trasformazione, al Protagonismo di Giove, alle Punizioni degli Dei, alla Dimensione Solare e agli Amori.
Il raggruppamento per tematica permette un confronto diretto tra le tre città . Per l’ambito genovese, che nel 600 gode di grande importanza economica e politica riflettendosi sulla richiesta di palazzi affrescati, sono prese in considerazione le
Nella Venezia tra Sei e Settecento la tematica mitologica celebra il gusto dei committenti nelle decorazioni delle ville. I pittori (Ricci, Pellegrini e Amigoni) realizzano tele mitologiche per committenti di altre cittĂ portando la pittura veneta anche in ambito europeo.
Le grandi tele trovano giusta collocazione e assonanza con le sale barocche
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Il Grechetto.
angelisa leonesio
mostra visitata il 22 marzo 2003
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