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Fabrizio Prevedello
(Padova, 1972; vive in Versilia, Lucca) ha scelto per presentare la sua prima
mostra personale alla Galleria Cardelli & Fontana. Il curatore Luigi
Cerutti dichiara che “non è un progetto, un lavoro, un’opera scultorea o uno
sforzo cinematografico. Ed in fondo, non è nemmeno una narrazione vera e
propria”. Si riferisce al progetto
appoggiato e condiviso dalla Fondazione Mg-Art di Gozzano, che Fabrizio Prevedello
ha ideato ispirandosi a un suo precedente intervento al Mars di Milano, che lo
vedeva esporre insieme all’artista Sara Enrico.
In questo caso l’artista ha deciso di riportare il marmo al
luogo d’origine, le cave delle Alpi Apuane, attraverso uno scambio fisico ma
soprattutto concettuale tra scultore e materia, uomo e natura. In mostra si
espongono tre video che testimoniano il processo con cui l’artista ha donato
alle montagne un fiore da lui scolpito in marmo. La forma stilizzata di questo
fiore gli conferisce l’iconografia del simbolo che viene incastonato come un
epigramma nella bancata della cava.
Non sarebbe corretto parlare di performance, dato che non
c’è alcuna autoreferenzialità in questo dono, alcuna voglia di mostrare, ma
soltanto il desiderio di diventare un viandante, un uomo al cospetto con il
sublime che testimonia la ricchezza della saggezza tramandata. Alla montagna
non si può che donare umilmente un fiore, frutto della propria inutile fatica
esistenziale, ma anche segno di rispetto e consapevole inferiorità dell’uomo
rispetto alle Alpi.
Le sculture che accompagnano i tre video permettono quindi
di immedesimarsi nel mondo dell’eremita. Fabrizio Prevedello ha scelto qua di
rapportarsi alla scultura come se fosse un oggetto nato dall’insistente uso
quotidiano dell’utensile da lavoro, che si trasforma e muta a seconda
dell’usura o della necessità di chi lo usa.
Solo qualche oggetto, il minimo indispensabile per
sopravvivere, un bivacco, un punto di rifugio e avvistamento. Questi i
riferimenti che generano sculture create assemblando diversi materiali di
recupero, senza interesse nel valorizzare o nascondere lo stato di
conservazione degli stessi materiali, ma piuttosto rileggendo con lirismo
l’affetto e la devozione che l’utensile restituisce a chi sceglie di seguire un
determinato tipo di vita. “A volte mancano le parole”, dice l’artista, “e con il corpo
compiamo un movimento, fiduciosi che la vibrazione sia compresa”.
federica forti
mostra visitata il 3
settembre 2010
dal 30 agosto al 9 ottobre 2010
Fabrizio
Prevedello – Rendere parole alle parole
a cura di:
Luigi Cerutti
Galleria
Cardelli & Fontana Arte Contemporanea
Via Torrione
Stella Nord, 5 – 19038 Sarzana (SP)
Orario: da lunedì
pomeriggio a sabato ore 10-12.30 e 17-19.30
Catalogo
disponibile
Ingresso
libero
Info: tel./fax
+39 0187626374; galleria@cardelliefontana.com; www.cardelliefontana.com
[exibart]
Congratulandomi con Fabrizio Prevedello, vorrei correggere il refuso inerente la sua mostra presso MARS – insieme ALLA artista SARA ENRICO – (artista/pittore torinese)
e NON Enrico… Sara…