Categorie: genova

Genova: 8 artisti, 8 opere, 8 giorni

di - 17 Luglio 2001

Hai organizzato una mostra di ‘protesta’ contro la logica della ‘zona rossa’ che ha prevalso a Genova durante i giorni del G8. In realtà è evidente che grazie a questi grandi eventi il capoluogo ligure è cresciuto molto ultimamente fino a far parlare di rinascita. Non vale la pena, dunque, sopportare qualche giorno di disagio?
Certo, che vale la pena! La mostra che ho ideato non è di protesta per eventuali disagi in città, ma vuole piuttosto evidenziare il fatto che per l’arte non devono esistere interruzioni – temporanee – o barriere – spaziali -. L’arte è un’esigenza dell’uomo che va al di là dei giochi di parte, dei cosiddetti potenti o dei non-violenti e violenti che vi si oppongano. L’arte è la voce della creatività e non è giusto che debba subire limitazioni di qualsiasi tipo.

Dopo il G8 sarà il turno di ‘Genova 2004 capitale della cultura’. Cosa prevedi per quest’altro grande evento? Sarà questa volta una buona opportunità per chi fa e per chi promuove l’arte?
Al grande evento del 2004 stiamo preparandoci da tempo e proprio il G8 costituirà il definitivo banco di prova delle potenzialità che il capoluogo ligure potrà esprimere come centro di cultura e di turismo. Per chi fa e per chi promuove l’arte ci saranno opportunità che bisognerà sapere far fruttare. La mia galleria si trova in una posizione alquanto favorita dalla natura storica e geografica: nella zona più antica di Genova, nel Porto Antico reso ancora più attraente dal recente restyling, proprio “all’ombra” della cinquecentesca Porta Siberia dell’Alessi, tra il Museo Luzzati che vi è ospitato e la futura sede dell’Accademia di Belle Arti, che verrà trasferita da piazza De Ferrari proprio in via del Molo. Inoltre altri progetti stanno crescendo e altri cantieri stanno aprendo, e sono orgogliosa che siano all’attenzione dei più importanti specialisti (architetti, ingegneri, critici, urbanisti, ecc.) internazionali. Anche l’arte spero che restituirà di Genova l’immagine di una società multietnica, di una città che si sta proponendo come “gate”, come “finestra” o, meglio, come “piazza” sul Mediterraneo. Un polo per l’espressione e la promozione dell’arte e degli artisti.

Parliamo degli artisti. Come li hai scelti, che tipo di lavori hanno presentato per l’evento? Il tempo limitato che hanno avuto (8 giorni, numero non casuale) ha influito sulla qualità delle opere?
Ho scelto 8 artisti che vivessero in città diverse, da Roma a Milano a Genova; appartenessero a età diverse, dai 70 ai 34 anni; si esprimessero con media diversi, dalla “pittura” figurativa (Ubaldo Bartolini), alla partitura musicale (Paolo Castaldi), dal video (Elena Chiesa), alla fotografia (Marina Giannobi), dall’opera concettuale (Norma Jeane), all’oggetto simbolico (Marco Lavagetto), dalla poesia visiva al computer (Danilo Premoli), alla scultura (Corrado Zeni). I soli 8 giorni simbolici di tempo che hanno avuto tutti, invitati contemporaneamente via e-mail o via telefono, prevedevano che, nella libera interpretazione del tema, prevalesse l’idea sulla forma. E così è stato. Evidentemente ciò ha influito sulla qualità delle opere. Naturalmente, in positivo.

Hai presentato l’evento alludendo a “l’arte ai tempi del G8”. Volevi una mostra che riflettesse sul particolare meeting genovese o sul tema, più generale, della globalizzazione?
Ho pensato a una mostra che rispecchiasse uno stato d’animo, nell’arte e nella vita, di fronte a un evento che potrebbe toccare qualsiasi città del globo. Che facesse il punto sull’ “impegno” o meno degli artisti e del pubblico di fronte alla cosiddetta “politica”. Ho avuto in risposta ciò che mi aspettavo. Poca ideologia. Poca discussione. Ma grande attenzione. Anche attraverso l’arte si legge la realtà. E’ stato un test.

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IL BLACKOUT DELL’ARTE, Kaiman art & new trends, Via del Molo 5 r (vicino a Porta Siberia). Fino al 20 luglio 2001, ore 17-19, tel. +39-347-2684946 – fax +39-010-2473879, e-mail: staff@kaimanart.comwww.kaimanart.com

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Visualizza commenti

  • Linda Kaiman risponde alla domanda di Massimiliano Tonelli sul perchè della mostra organizzata agli echi del G8 e dice che l'arte è un'esigenza dell'uomo che va al di là dei giochi di parte. La Kaiman ha organizzato una mostra-test.Non c'è bisogno di test per sapere che l'arte è creatività, non ha limiti. L'arte è universale.

  • ...Non capisco...Cosa c'entra il G8 con tutto questo? Il G8 non é un giocattolo...Kazzo!!!...Un pò di rispetto pe chi ha protestato pacificamente venendo picchiato da chi faceva il suo gioco di potere. E soprattutto per Carlo e il suo "splendido" papà. Già ne abbiamo uno di coglione ingombrante - il sig. cavalier Berlusconi- che gioca come gli pare e piace...

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