Centro storicamente tra i più significativi della Val di Vara, Brugnato è stata sede vescovile dopo Luni e prima della Spezia. L’antica dimora vescovile è stata oggetto di un restauro (nell’ambito del Grande Giubileo dell’anno 2000) ed inaugurata lo scorso aprile come sede del Museo Diocesano. Ubicato nel centro della “città” (appellativo di cui Brugnato si fregia dal 1133) il Palazzo Vescovile è stato costruito accanto alla cattedrale, protoromanica per fondazione, sorta sui resti di una chiesetta di origine bizantina. Non a caso, il percorso didattico del nuovo museo muove dagli scavi a vista che documentano le diverse campagne curate dalla Soprintendenza Archeologica della Liguria. La visita al palazzo si snoda sulla duplice funzione, pubblica e privata, che lo stesso ha mantenuto nei secoli. Da un lato un’immagine di rappresentanza, legata alla sua funzione pubblica; dall’altro lo status di dimora privata, con le stanze che documentano la devozione privata dei vescovi che vi si sono succeduti. L’arredo sacro conservato nella dimora vescovile proviene dall’attigua Cattedrale dei SS. Pietro, Lorenzo e Colombano.
L’analisi stilistica degli oggetti ne evidenzia l’indiscutibile derivazione genovese, confermata dai numerosi punzoni “torretta” rinvenuti sugli oggetti in argento. L’oggetto più antico tra quelli conservati nell’Episcopio è uno splendido calice realizzato tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo da un anonimo orafo genovese, donato dalla comunità brugnatense al vescovo Stefano Baliano (1592-1639. Oltre alle insegne, all’arredo della casa-museo, ai paramenti e ai libri sacri, nel palazzo sono stati ricollocati i dipinti restaurati. Tra quest’ultimi, si segnalano, una tela di Gian Lorenzo Bertolotto (1646-1721) proveniente dall’ Oratorio di San Bernardo Abate, una Madonna del Rosario di Cesare Corte (1550-1613 circa) e un affresco staccato con la Madonna col Bambino e i santi Pietro e Lorenzo attribuita al Maestro delle Cinque Terre (fine XV – inizio XVI secolo).
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