È nato a Genova l’Archivio del Museo della Stampa, prima realtà del genere in Italia. L’iniziativa è realizzata negli spazi della Provincia con la collaborazione dell’ente, grazie all’appoggio di Marta Vincenti e poi dell’attuale Presidente della Provincia Alessandro Repetto e degli assessori provinciali alla Cultura, Anna Maria Panarello, ed Eugenio Massolo, alla Pubblica Istruzione.
Nel comitato promotore, protagonisti illustri della cultura italiana: il poeta Edoardo Sanguineti, l’astrofisico Margherita Hack, il sociologo Alberto Abruzzese, la scrittrice Fernanda Pivano, il bioingegnere Vincenzo Tagliasco e lo scenografo Emanuele Luzzati. Il progetto è il frutto di oltre trent’anni di passione per la tipografia. Nasce infatti da una donazione dell’artista ed editore Francesco Pirella, che ha offerto alla città la sua collezione e che è oggi conservatore del museo. Un museo che, scrive Pirella, “sarà uno spazio morale per ogni forma di comunicazione stampata, sia elettronica che tecnologica, un riferimento internazionale per la comunicazione storica e sperimentale. Un’officina di cultura e di formazione etica nel rapporto con la macchina digitale. Si prefigge un obiettivo preciso: stimolare la capacità critica dei giovani attraverso i valori della Tradizione per orientarne la
Non a caso, il museo è ospitato nei locali dell’ex falegnameria: una scelta di laboratorio, quindi, già negli spazi, poi ribadita nelle scelte espositive. Cinque secoli fa la stampa a caratteri mobili è un’enorme rivoluzione culturale, oggi la diffusione del digitale costituisce un nuovo sconvolgimento, che rimette in discussione la gerarchia dei mezzi di comunicazione e creando nuovi legami possibili tra concetto ed espressione. Le scelte di Pirella come curatore sono assolutamente consapevoli di questo fertile passaggio evolutivo, lo assumono anzi a punto di partenza di un percorso critico interessante e originale, che mette in una relazione dinamica, in fieri, il mondo di Gutenberg e le nuove icone digitali.
Al museo è quindi possibile ammirare torchi antichi e più recenti, matrici, caratteri in legno, in piombo, in bronzo, macchinari ancora funzionanti, documenti e oggetti rari e curiosi, ma soprattutto la visita è un’opportunità per porsi in rapporto all’oggetto libro, e in genere all’oggetto stampato, rispetto alle trasformazioni odierne. In quest’ottica il museo promette sviluppi davvero interessanti, sia dal punto di vista della didattica che come punto di contatto per la letteratura, le arti visive e in genere per le ricerche intorno ad un tema ampio, attuale e vitalissimo.
articoli correlati
Filigrane
Collettiva alle Raccolte Frugone
Dallo scirocco al phon
valentina caserta
mostra visitata il 16 luglio 2003
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…