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Si aprirà il prossimo 2 giugno, fino al 18 settembre 2018. Se siete nelle Repubbliche Baltiche un salto a Riga è d’obbligo, per la prima “Riga Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea”, RIBOCA.
Intitolata “Everything Was Forever, Until It Was No More”, il capo curatore Katerina Gregos, è stata anche determinante nella creazione della biennale insieme al fondatore e commissario Agniya Mirgorodskaya. Veniamo ora agli artisti: saranno un totale di 99 tra cui 10 collettivi, e quasi un terzo dei partecipanti arriverà dagli stati baltici.
Durante la biennale, 114 opere, tra cui 49 nuove commissioni, saranno esposte in nove diversi ambienti di Riga. Ci saranno anche 10 installazioni all’aperto e interventi site specific in varie località della città. Molti degli artisti partecipanti presenteranno più di un lavoro, apparendo in diversi dei luoghi, offrendo così un’opportunità per i visitatori di ottenere una visione più approfondita della loro pratica.
Sorpresa: tra i partecipanti c’è anche il giovane Danilo Correale (1982, di casa a New York) insieme a Adrián Villar Rojas, Emilija Škarnulytė (studi all’Accademia di Milano), Julian Rosefeldt, Michael Sailstorfer, Tobias Zielony, Trevor Paglen, tra gli altri.
Il titolo di questa prima edizione di RIBOCA, è stato preso in prestito dal libro scritto dall’autore russo Alexei Yurchak.
Il volume fa riferimento al paradosso di un improvviso ma atteso cambiamento sociale e politico che si è verificato nell’Unione Sovietica. La mostra vuole essere così una metafora dell’attuale momento di transizione accelerata in cui stiamo vivendo, riflettendo sul processo di cambiamento e su come questo viene registrato, anticipato, sperimentato, afferrato, assimilato e trattato nelle trasformazioni sociali.