Categorie: Giro del mondo

Il vicepresidente del Whitney si dimette a causa delle armi

di - 26 Luglio 2019
Dopo mesi di proteste, ipotesi di boicottaggio e un’accusa di crimini di guerra, Warren Kanders si è dimesso dalla sua posizione di vice presidente del consiglio di amministrazione del Whitney Museum of American Art. «La campagna mirata di attacchi condotta negli ultimi mesi contro di me e la mia compagnia, ha minacciato di minare l’importante lavoro del Whitney», ha dichiarato Kanders nella sua lettera di dimissioni, secondo quanto riportato dal New York Times. «Mi sono unito a questo consiglio per aiutare il museo a prosperare. Non desidero svolgere un ruolo, per quanto involontario, nella sua crisi».
I fatti risalgono allo scorso anno, quando emerse il legame tra Kanders e una società di produzione di armi. Si tratta di Safariland, una società per la quale Kanders ricopre il ruolo di amministratore delegato e che produce forniture militari come gas lacrimogeni impiegati, tra l’altro, contro i migranti al confine tra Stati Uniti e Messico. Kanders possiede anche parte di Sierra Bullets, che secondo quanto dichiarato dal collettivo Forensic Architecture potrebbe anche essere coinvolta in crimini di guerra perpetrati dall’esercito israeliano contro i civili palestinesi, nella Striscia di Gaza. Quando saltò fuori la notizia, oltre 100 membri dello staff firmarono una lettera per chiedere al museo di prendere provvedimenti. Pochi mesi dopo, un gruppo di critici, studiosi e artisti chiese formalmente la rimozione di Kanders dal suo ruolo. Il direttore del museo Adam Weinberg rispose affermando che il Whitney «non può correggere tutti i mali di un mondo ingiusto, né è questo il suo ruolo». «Produciamo anche prodotti non letali, che sono stati creati in alternativa alle soluzioni letali», fu il tentativo di difesa, piuttosto goffo, di Kander.
In effetti, sono stati solo gli avvenimenti delle ultime settimane, con sempre più artisti e curatori sul piede di guerra e il concreto rischio di un boicottaggio di massa della prossima Whitney Biennial, che hanno fatto smuovere la situazione, facendo vacillare e, quindi, cadere definitivamente Kanders, la cui posizione era stata confermata il mese scorso.
Il caso di Kanders, peraltro, è molto simile a quello di Yana Peel, che a giugno presentò le sue dimissioni da direttore delle Serpentine Galleries di Londra, in seguito alla notizia, riportata da un’inchiesta del Guardian, riguardante il suo legame con la NSO, una società israeliana specializzata in armi informatiche, in particolare, software di spionaggio usati da regimi dispotici.

Articoli recenti

  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20
  • Arte contemporanea

Biennale delle Orobie, il 2025 della Gamec tra mostre e progetti diffusi

Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…

21 Dicembre 2024 13:20
  • Progetti e iniziative

Al Maxxi di Roma va in mostra la storia della Nutella, icona del gusto

Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…

21 Dicembre 2024 11:24