Il tribunale di Parigi ha giudicato Jeff Koons colpevole di plagio e adesso l’artista statunitense dovrà pagare 135mila euro a Franck Davidovici che, nel 1985, creò la campagna pubblicitaria Fait d’Hiver, al centro della querelle, per il marchio di abbigliamento Naf Naf. Ed è andata anche bene a Koons, visto che la richiesta iniziale di risarcimento ammontava a 300mila euro, con tanto di sequestro dell’opera, una scultura in porcellana della serie Banality, realizzata nel 1988 in tre esemplari, di cui uno venduto all’asta da Christie’s nel 2007 per 4.3 milioni di dollari.
I fatti risalgono al 2014, quando Davidovici vide la scultura esposta al Centre Pompidou per una personale dedicata a Koons e subito notò la somiglianza che, in effetti, è anche qualcosa in più, visto che i soggetti sono praticamente identici: un maialino, mascotte del marchio francese, addobbato con la tipica fiaschetta di salvataggio dei San Bernardo, che soccorre una donna distesa lascivamente sulla neve. Difficile sarebbe trovare le differenze, per esempio nella scultura di Koons compare anche un pinguino e la donna indossa un vestito diverso, in questo caso a rete, e un vistoso paio di occhiali. Subito partì la querela e, nonostante la difesa di Alain Seban, allora direttore del Pompidou, che parlava di prelievo di immagini commerciali più che di plagio – una pratica molto diffusa nell’arte contemporanea e con risultati spesso eccellenti– il collezionista preferì ritirare l’opera dall’esposizione. Peraltro, usando lo stesso titolo, Fait d’Hiver, che in francese significa “accaduto d’inverno” ma anche per omofonia “notizia breve”, Koons rendeva piuttosto esplicito questo metodo. Ma i casi di plagio sono determinati più dalla giurisprudenza che dalla storia dell’arte e, nel caso della legge francese, le norme sono piuttosto rigide, molto di più rispetto a quelle americane, per esempio. La causa è infatti andata avanti e, alla fine, anche il museo francese è stato giudicato colpevole e dovrà partecipare alle spese. Inoltre, la Jeff Koons LLC è stata multata di altri 11mila euro, per aver riprodotto il lavoro sul proprio sito web, mentre la casa editrice che vendeva il catalogo sul quale era riprodotta l’opera è stata multata di 2mila euro.
Niente di nuovo sotto il sole, comunque, visto che appena l’anno scorso Koons e il Pompidou erano già passati per l’Alta corte di Parigi, che si pronunciò ancora a loro sfavore. In quel caso, l’accusa di plagio partì dall’estate del fotografo Jean-François Bauret e l’opera galeotta era Naked, scultura in porcellana della stessa serie di Fait d’Hiver, raffigurante due bambini nudi.
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Roi Vaara invece al quale son state copiate opere da un noto artista italiano, nessuno se lo fila