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Dopo quasi dieci anni di attesa, di cui 5 più del previsto a causa di diversi ritardi, inizia il conto alla rovescia per l’inaugurazione del Louvre di Abu Dhabi, che aprirà le sue porte questo sabato, l’11 novembre. Il museo, o meglio, la nuova città-museo, risultato dell’accordo tra il governo francese e gli Emirati Arabi Uniti, sorge sull’isola di Saadiyat, il nuovo distretto culturale di Abu Dhabi, ed è firmato dall’archi-star francese Jean Nouvel, vincitore del Pritzker Prize e ideatore dell’enorme cupola argentata che riveste l’intero edificio. 180 metri di diametro, 8 strati di rivestimento in acciaio e 7.850 stelle metalliche formano un complesso disegno geometrico che filtra la luce del sole, creando uno spettacolare effetto luminoso. All’interno le 23 gallerie permanenti che si estendono per 8.600 metri quadrati, ospitano 600 opere d’arte, 300 delle quali sono concesse in prestito per il primo anno di apertura da 13 musei francesi. L’accordo include anche il prestito del nome del Musée du Louvre per 30 anni e 6 mesi e mostre temporanee per 15 anni. Ieri il direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez in occasione della presentazione del progetto del “primo museo universale del mondo arabo” dal valore di 1 miliardo di euro, ha parlato di «una collaborazione senza precedenti tra i due paesi», e di «un’occasione per ripensare che cos’è l’universalità, un’idea apparsa all’epoca dei Lumi e che ha un senso ancora oggi», ribadendo poi l’importanza di continuare a lottare contro qualsiasi forma di fanatismo. Assenza di divieti per quanto riguarda le rappresentazioni di divinità e i nudi, sia in pittura che in scultura, la collezione è stata pensata per avvicinare e collegare tra loro civiltà apparentemente distanti, linea confermata da Jean-François Charnier, direttore scientifico dell’Agence France Museum: «Mettendo vicino un lavoro cinese a uno islamico mostreremo i legami e le similitudini tra le varie culture. L’obiettivo è far vedere che nella storia ci sono più collegamenti e ponti che muraglie». E delle opere scelte, che vanno dalla preistoria alla contemporaneità, fanno parte Ritratto di Dama di Leonardo dal Louvre, il Bonaparte ch’attraversa le Alpi di Jacques-Louis David da Versailles e l’Autoritratto di Vincent Van Gogh dal Musée d’Orsay, ma anche una pagina del Corano Blu di Kairouan, una Bibbia gotica, un Pentateuco, una Madonna di Giovanni Bellini, la statua di Apollo del Belvedere di Primaticcio dal Château de Fontainebleau, la scultura Femme debout II di Giacometti dal Centre Pompidou, la Lotta tra bambini di Paul Gauguin, Composizione con Blu, Rosso, Giallo e Nero di Piet Mondrian, e ancora Gauguin, Picasso Cy Twombly, due opere site-specific di Giuseppe Penone, Foglie di luce e La Propagazione (2017), mentre Jenny Holzer ha realizzato For Louvre Abu Dhabi (2017) tre pareti di pietra incise commissionate appositamente per l’inaugurazione. E il biglietto d’ingresso? 60 Aed, circa 14 euro, mentre per i giovani tra i 13 e i 22 anni il prezzo scende a 30 Aed, quasi 7 euro. Ma è solo l’inizio, perché assicura Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente dell’Autorità di turismo e cultura di Abu Dhabi, che il Louvre è solo la prima tappa di un progetto che trasformerà l’isola artificiale di Saadiyat in un vero e proprio distretto culturale, che accoglierà la nuova sede del Guggenheim progettata dallo studio di Frank Gehry, e il Museo Nazionale Zayed. (NG)
Fonte: The Art Newspaper