Pace Gallery ha chiuso il suo spazio di 2mila metri quadrati nel 798 Art District di Pechino, a causa del peggioramento dei vincoli economici nella Cina continentale. La fondatrice di Pace, Arne Glimcher, ha citato la controversia commerciale in corso tra Cina e Stati Uniti e le politiche fiscali sfavorevoli introdotte dal presidente cinese Xi Jinping come uno dei fattori per la chiusura dellâavamposto di Pechino.
ÂŤĂ impossibile fare affari nella Cina continentale in questo momento. Lâultima goccia è stata la tassa di Trump sugli artisti cinesi che entrano negli Stati Uniti e quella di Xi Jinping sugli americani che entrano in CinaÂť, ha dichiarato Glimcher. Come se non bastasse, le politiche fiscali cinesi sui beni di lusso, con una tassazione al 38%, hanno anche reso piĂš costosi gli acquisti dâarte, incentivando i collezionisti cinesi ad acquistare allâestero.
La battaglia commerciale tra le due superpotenze ha origine tuttavia giĂ diversi anni fa, grossomodo dal 2001, quando la Cina aderĂŹ allâOrganizzazione Mondiale del Commercio. Da quel momento, il conflitto, prima latente, è diventato esplicito anche nel dibattito pubblico e si è spostato, via via, su diversi settori, dalla finanza alla tecnologia. Trump ha accusato la Cina di aver perpetrato unâaggressione economica a danno degli Stati Uniti, sotto forma di acquisizione di tecnologia e attraverso pratiche di licenze di trasferimento tecnologico imposte alle imprese statunitensi che hanno operato in Cina. Dâaltra parte, è chiaro che il vero obiettivo dei dazi imposti da Trump su determinati beni, con la pratica del protezionismo selettivo, sia impedire la scalata cinese in determinati settori, quali per esempio, lâalta tecnologia. E, chissĂ , anche lâarte e la cultura, due âarmiâ che gli Stati Uniti hanno saputo usare bene in passato.
Pace ha aperto lo spazio di Pechino nel 2008, diventando una delle prime gallerie statunitensi a entrare nel mercato cinese continentale. Nei suoi 11 anni di attivitĂ , Pace Beijing è stata diretta dalla curatrice Leng Lin, con un programma di quattro o cinque esposizioni personali e collettive ogni anno, con mostre di artisti come Richard Tuttle, Lee Kun-Yong, Yin Xiuzhen, tra gli altri. Glimcher è sempre stata entusiasta dellâarte cinese contemporanea e, attualmente, rappresenta artist come Zhang Xiaogang, Zhang Huan, Qiu Xiaofei and Yin Xiu. ÂŤPenso che sia davvero un peccato che la cultura debba essere sacrificata da queste politiche che non ne comprendono il valore nella societĂ Âť, ha continuato Glimcher. Ma non tutto è perdeuto, secondo Artnews, infatti, Pace potrebbe considerare di espandere la propria attivitĂ a Hong Kong, dove attualmente ha giĂ due sedi.