-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Poche sono le automobili che come la Isetta possono affermare di aver cambiato in modo radicale gli schemi usuali utilizzati dai designer dell’automotive. Renzo Rivolta, il suo ideatore, la immaginò solo per il mercato italiano che a quei tempi vendeva molti più motorini che macchine. In effetti la sua intenzione era quella di fare un up grade al mondo degli scooter, immettendo sul mercato un prodotto dalle dimensioni contenute e dal motore piccolo ed economico. La vera novità dell’Isetta riguardava il cofano anteriore che nel suo caso era sostituito da un grande portellone che permetteva l’accesso ad un abitacolo pensato per un solo passeggero. Quando venne presentata dalla ISO al Salone dell’automobile di Torino del 1954, ebbe un inaspettato successo, che divenne legenda quando proprio questo piccolo microbo vinse, sempre nel 54, la mitica Millemiglia, occupando tutti e tre i posti del podio. A quel punto intervenne la Bmw, che voleva ridare vita al suo brand ormai in crisi, e che ne acquisto il diritto di produzione. L’ Isetta Bmw venne così distribuita in Inghilterra, in Canada, in Nuova Zelanda e in Australia. La mitica vettura rimase in produzione fino al 1962 anno in cui si fecero avanti molte altre concorrenti ad occupare il segmento che lei aveva inventato!