Intanto c’è da dire che risale alla notte dei tempi il momento in cui l’uomo sentì la necessità di bere attraverso una cannuccia. Fino al 1888 venivano comunemente utilizzate cannucce vegetali, utilizzando i gambi di piante come loglio, che venivano essiccate e tagliate alla giusta dimensione. Anche Marvin Stone era solito godersi i suoi cocktail utilizzando quel tipo cannucce, ma non ne era soddisfatto, perché si rompevano facilmente e lasciavano un deposito vegetale sul fondo del suo bicchiere. Mentre era assorto in questi futili pensieri pensò che forse si poteva costruire una cannuccia di carta. E chi meglio di lui l’avrebbe potuta realizzare visto che già possedeva una fabbrica che produceva bocchini per sigarette con filtro di carta! E così nacque la prima cannuccia industriale, il cui brevetto venne depositato proprio nel 1888, e migliorato poco dopo utilizzando della carta paraffinata che impediva alla cannuccia di inzupparsi. Da quel momento sono state molte le migliorie apportate al prodotto tra cui l’utilizzo della plastica e l’idea della cannuccia flessibile apportata da Joseph B. Friedman nel 1937.
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