Il pannello portatutto Uten.silo è sicuramente figlio della sperimentazione plastica che animò il design degli anni 60. Stampato in un pezzo unico di ABS e prodotto nei colori brillanti e lucidi del nero, dell’arancione, del bianco e del rosso, rappresenta la perfezione di un mondo di plastica. Mai nessun prodotto prima aveva meglio rappresentato le infinite possibilità dell’ABS. L’dea di dare dignità ai banali oggetti di tutti i giorni, esponendoli alla vista, rifletteva un nuovo stile di vita più easy ed allegro. Tra fessure, tasche, ganci e clip sono 32 gli elementi utilizzabili di Uten.silo e nessuno di questi pone alcun vincolo al suo utilizzo, lasciando all’anima ed alla logica di ognuno la possibilità di esibirsi. Il pannello venne ideato da Dorothee Becker nel 1969. Lei, che non era ne architetto ne artista ne designer, portò avanti questo progetto dall’idea di un portaoggetti appendibile in tela cerata che era appartenuto a suo padre e che lei aveva ritrovato nella classica “soffitta”. Sia anche detto che solo grazie a suo marito Ingo Maurer che Uten.silo andò in produzione. Infatti fu necessario un investimento di 250.000 marchi tedeschi per costruire lo stampo ad iniezione in metallo dal peso di tre tonnellate. Tanti soldi per la giovane azienda Maurer. Un rischio importante che solo l’immediato successo di Wall-All trasformò in vittoria! Ah dimenticavo: al principio il nome utilizzato per il pannello portatutto fu proprio Wall-All poi sostituito con l’odierno Uten.silo, che è stato prodotto dal 1969 al 1980 da Ingo Maurer e dal 2002 ad oggi da Vitra Design Museum.
Dico la mia. Per chi ama il design questo è un pezzo immancabile! Poi fate voi!
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