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Le statistiche parlano chiaro: più del 60 per cento dei tedeschi oggi pensano che il Governo di Angela Merkel non riuscirà a gestire il problema dei migranti. Era inevitabile, probabilmente, che dopo l’accoglienza a braccia aperte qualcosa non tornasse. Prima ci sono stati i fatti di Capodanno a Colonia, oggi le rimostranze arrivano da una piscina di Bornheim, 50mila abitanti, vicino Bonn, che ha emesso il divieto di ingresso ai profughi di sesso maschile a seguito delle rimostranze di alcune ragazze che hanno lamentato di essere state infastidite sessualmente. Per ora non ci sono denunce, ma solo “lamentele”. I clandestini, provenienti da un vicino centro, avrebbero prima utilizzato il trampolino (chiuso al pubblico) e poi rivolto apprezzamenti a un gruppo di giovani donne.
Quel che c’è di buono è che la municipalità, oltre a dire che la parità dei sessi non va messa in discussione, effettuerà una serie di incontri “educativi” con i profughi, per provare a insegnare come comportarsi nella società tedesca. Lo avevamo pronosticato che sarebbe finita così: non esattamente con le molestie sessuali, ma certamente con una necessità educativa e di integrazione che non faceva di certo rima con gli applausi da rockstar che i migranti avevano ricevuto dal popolo tedesco, orgogliosamente accogliente, negli scorsi mesi.
Le critiche, in ogni caso, sono piovute anche qui, ma la verità è che la Germania si sta svegliando un po’ perplessa da questa strana situazione: a Rheinberg, cittadina del Nordreno-Westfalia, è stata annullata la sfilata dei carri allegorici di carnevale per timore di incidenti e violenze come quelle accadute a Colonia. E allo stesso tempo, nonostante tutto questo possa sembrare un “piano sicurezza”, aumenta proprio la percezione di non tranquillità: 7 persone su 10, da queste parti, si dicono timorose di un aumento nel numero di crimini a seguito dell’afflusso di rifugiati. E allora, a cosa serve l’accoglienza, in questo modo? (MB)