22 settembre 2015

Ah, la trasparenza!

 
Ancora sull'affaire Colosseo: Franceschini pubblica le comunicazioni recapitate ai sindacati i giorni precedenti la famigerata assemblea. Che si scopre? Che, in teoria, i pagamenti erano stati sbloccati. E allora perché questo episodio? La nebbia, nonostante tutto, pare avvolgere ancora buona parte della vita intorno ai beni culturali

di

Ma vuoi vedere che era tutto programmato? E allora perché fare un’assemblea quando, dai vertici, risulta che le comunicazioni che avrebbero dovuto fugare ogni motivo di discussione erano arrivate per tempo?
Siamo di nuovo a discutere della questione Colosseo, che ha portato alla formulazione di un Decreto Legge immediato che equipara i musei a “Servizi indispensabili” per il cittadino, e proprio in queste ore dal Mibact sono arrivate nuove delucidazioni che dovrebbero gettare una luce in una questione che sembra rimasta nell’ombra, un po’ come il motivo scatenante di tutta la faccenda che ha lasciato fuori da diverse aree archeologiche romane per più di tre ore.
“Basta dietrologie. Ecco le comunicazioni ufficiali che, meglio di ogni altra cosa, tolgono via ogni dubbio sui tempi e i modi di emanazione del decreto legge per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione”, rilascia in una nota il Ministro Franceschini.
Riportando, subito dopo, “le date significative dell’interlocuzione tra la direzione generale bilancio e le parti sociali”: l’11 settembre sarebbe stato notificato l’avvenuto sblocco dello “Straordinario 2015”, e di aver avviato la procedura per il pagamento dei “Progetti locali 2015”; il 14 settembre un’altra lettera che comunicava alle organizzazioni sindacali lo sblocco del pagamento di questi ultimi; il 17 settembre, giorno prima dell’assemblea al Colosseo, un’altra missiva per comunicare l’autorizzazione del Ministero dell’Economia e Finanze al pagamento dei 49,8 milioni di euro del “Fondo unico di amministrazione del 2015’ e che il decreto di ripartizione sarebbe stato emanato il 21 settembre. Cosa che è avvenuta.
E allora, ancora, perché questo strano atteggiamento? La paura di nuovi ritardi? Franceschini assicura che non ve ne saranno più. “Proprio in queste ore è infatti in corso un’interlocuzione con il Mef per rendere più semplici e snelle le modalità di pagamento di tutte le componenti accessorie dello stipendio del personale del Mibact”, chiosa il Ministro. Sperando, insomma, che da oggi i disordini e i disastri si chiudano qui, così come i ritardi nei pagamenti. E che qualcosa in questa foschia inizi a diradarsi per una nuova dignità. Di tutti. (MB)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui