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30
novembre 2016
Questa è una storia di puntini di sospensione, di quando davvero non si sa particolarmente cosa e come commentare – come in effetti hanno fatto le fonti vicine a Lapo Elkann, dicendo di non avere nulla da aggiungere.
La storia, invece, di commenti “esterni” ne ha avuti parecchio: Lapo Elkann, rampollo “fiat” e nipote di Gianni Agnelli posta su Instagram una foto, dicendo che va in America: trovare ispirazione, nuovi stimoli, businness insomma.
E invece poi, che fa a New York? Si perde in quello che pare essere il suo vizio preferito: il sesso mischiato agli stupefacenti. Qualcuno direbbe: “Chiamalo scemo!”
Ma no, infatti, ogni maggiorenne è libero di appassionarsi a quel che meglio crede. Peccato però che per pagare la escort (transgender, secondo il New York Daily News) e l’erba e la coca, dopo aver chiesto soldi in prestito alla stessa “professionista”, Lapo abbia simulato il sequestro…
Secondo i media statunitensi che citano fonti della polizia l’ormai maturo Elkann (39 anni), avrebbe raccontato ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volontà da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10mila dollari.
Da qui il passo per avvisare la polizia è stato molto breve, e scoprire l’altarino – bazzeccole, in fondo, se si pensa al patrimonio Agnelli – un gioco da ragazzi. Un po’ come quello di Lapo, creativo e sempre un po’ in bilico, sputtanato a più riprese per i suoi progetti (anche da Le Iene) e dalla sua vita personale: 10 anni fa fu salvato in extremis da una overdose, mentre in tempi più recenti un cameriere lo ricattò minacciandolo di diffondere un filmato compromettente che riprendeva una notte brava, sempre in compagnia di sesso e droga. Una storia da parrucchieri, insomma, con la famiglia torinese che, Signora mia!, pare aver perso un poco il suo potere. Almeno nell’arginare gli scandaletti del piccolo. (MB)