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Banksy S.p.A. Già, perché poche settimane fa era a Betlemme ad arredare con i suoi stencil l’albergo con vista sul muro, e oggi invece dovrebbe scoprire un suo nuovo intervento al centro commerciale di Herzlyia, sempre in Israele.
Insomma, più che un uomo, un artista, un writer, un ribelle, Banksy sembra un’organizzazione con parecchio scopo di lucro. Ma non è questo che ci importa.
E allora? E allora una donna anonima (anonima? Con uno smartphone nel 2017?) avrebbe realizzato una clip di venti secondi dove si vede quel che la signora avrebbe descritto come l’elusivo artista di Bristol, al lavoro proprio nel centro commerciale.
Sulla quarantina, con uno stencil in mano, indossa un cappello bianco di Panama e una maschera per la vernice spray è abbassata sul collo, in modo tale che il suo volto è quasi completamente esposto. L’uomo guarda dritto-dritto alla telecamera. E non appena si rende conto che è stato filmato alza la mano per occultarsi il volto.
La mostra, organizzata dall’ex manager di Banksy, Steve Lazarides, pare non abbia nulla a che fare con l’artista, secondo il quotidiano israeliano Haaretz.
La videomaker – che ha dato il filmetto anche al Daily Mail, ha spiegato che il centro commerciale non si apre fino alle 10 del mattino, e che chiunque entri prima di questo orario deve firmare all’ingresso. Alla faccia dell’anonimato. E Banksy, davvero, ci cascherebbe? Forse no, ma per gli amanti della caccia alle streghe è un bel passo avanti. (MB)