29 marzo 2017

Ciao ciao Unione!

 
Da un lato c'è chi se ne va, e ne è anche orgogliosa. Dall'altro c'è chi chiede di rinegoziare patti comuni. E sono solo due esempi. Storia di un'Europa unita che...chissenefrega!

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L’Europa unita? Beh, a questo punto pare sia ad appannaggio della solo “volontà” di artisti, intellettuali, liberali. E tutti gli altri? Gli altri hanno votato per andarsene, per esempio nel Regno Unito, che oggi avvia le trattative sulla Brexit con Bruxelles. Theresa May parla di un giorno storico, e della possibilità di creare “relazioni speciali” con la comunità.
Una relazione speciale di due persone che vivono sotto lo stesso tetto, ma non dividono lo stesso letto. Al parlamento europeo, invece, si annuncia che per la Gran Bretagna sarà molto costoso lasciare l’Unione, e che il Paese della Regina dovrà rispettare tutti gli obblighi e la legislazione “Se no sarebbe un comportamento irrispettoso che creerebbe problemi ai negoziati”, dice il capogruppo del PPE Manfred Weber, aggiungendo che sarà un dibattito duro.
Ma abbiamo come l’impressione che l’Inghilterra terrà le fila a suo modo, ovvero facendo un po’ quel che gli pare, come sempre accaduto. 
Un po’ come sembra stia facendo l’Austria sul problema dei migranti: il cancelliere Christian Kern ha detto che intende interpellare Bruxelles, chiedendo “comprensione” per l’intenzione di disapplicare il piano di ricollocamento dei migranti. Anche qui, l’Europa, a parole sembra aver reagito duramente: “Nessun Paese può ritirarsi unilateralmente. Se l’Austria lo facesse sarebbe fuori dalla legge e questo sarebbe profondamente deplorevole e non senza conseguenze” è il messaggio della portavoce della Commissione europea per la Migrazione Natasha Bertaud.
Vi sembra scollegato alla Brexit? A noi tanto. Specialmente perché da diversi mesi a questa parte stiamo assistendo uno sfaldamento piuttosto generale della fiducia in questo grande continente “unico” dove ognuno si fa le leggi da solo, e dove nemmeno le compagnie telefoniche – in tutti i questi anni – sono riuscite a fare un “piano comune” per gli utenti europei. A quanto pare, insomma, da una parte all’altra, l’Europa è questione più geografica che altro e che ricorda tanto quel vecchio stivale fatto non solo di tante regioni, ma di vere e proprie città-stato. L’Unione è morta? Viva l’Unione! (MB)

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