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26
settembre 2015
Diritti e dignità. Impossibili per tutti.
Il fatto
La visita del Papa negli Stati Uniti sta sconvolgendo copioni, come non ci si poteva aspettare altro, conoscendo il "copione" di Francesco. Che incontra gli "ultimi", prega a Ground Zero, tiene poco in considerazione i sentimenti umani, e invoca diritti. Per tutti?
di redazione
L’hanno accolto come una star a Madison Square Garden, ma lui avvicina gli “ultimi”, come ha fatto all’ONU, dove prima dei dirigenti ha incontrato i segretari, gli uscieri e anche gli addetti alle pulizie! Ah, come ci piace questo Papa buono, che di fronte alla tragedia ancora viva di Ground Zero – trasformato ormai – all’americana – in uno strano santuario-monumento-attrazione, ha pregato per le vittime e dichiarato che il bene trionfa sempre sul male.
Che si possano perdonare poi gli artefici della strage (chiunque sia stato) è un altro paio di maniche.
Ma anche stavolta il nostro Pontefice si è rivolto, in maniera particolare, ai politici. Con un’indicazione chiara e precisa: che i governanti facciano tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia.
Casa, lavoro e terra: ecco le tre parole “sante” usate da Francesco. Semplici e, ancora una volta, reazionarie nel grande mondo dei consumi; marxiste quasi, se ci si mettesse un po’ di condivisione.
Peccato che, queste, siano state le parole della religione “Made in Usa” degli ultimi secoli, proibizionisti, puritani e capitalisti tutti insieme, e che quindi spostino ben poco alla filosofia degli occidentali e dell’ “American way of life” condivisa dal pianeta. Ma certo, qui siamo in vena di carità. E si fa così presto a farla dalla meravigliosa e buona New York! (MB)