Categorie: Il fatto

Generazione NEET

di - 6 Ottobre 2016
Anni fa la battuta era costata cara all’ex Ministro dell’Economia Padoa Schioppa, che aveva parlato di “bamboccioni”, ovvero di quei 20-30enni che ancora vivono in famiglia, e che non hanno reddito. Si erano levati strali e polveroni, ma a distanza di tempo siamo di nuovo qui, per parlare di un fenomeno che secondo l’Ocse diventa sempre più preoccupante.
Sarebbero infatti 2 milioni e mezzo i giovani compresi tra i 15 e i 29 anni che nel Belpaese non lavorano e non studiano.
Sono i NEET, ovvero (Youth Not in Employment, Education or Training), e che per certi versi sono anche i “millenials”, o i “nativi digitali” così “avanti” nell’uso delle tecnologie.
Eppure qui si parla di “grande recessione”, tanto che ad essere completamente inattiva sarebbe il 26,9 per cento della popolazione di questa età, superata di poco solo dalla Turchia.
Vuoto della mente, di cultura, di spirito, e anche di portafogli verrebbe da dire, e come ben sappiamo più tempo si passa al di fuori del sistema formativo o del mercato del lavoro, più è difficile risalire la china.
La colpa? L’abbandono scolastico, il mancato appuntamento con il vecchio apprendistato, il mancato dialogo tra la scuola secondaria e l’assistenza sociale o il sostegno all’occupazione, e non in ultimo la mancanza di motivazione al lavoro o allo studio di questa ampia fetta di giovani, rovinata così – perché altre spiegazioni vacillano ben bene – da un sistema Paese che ha anche la classe insegnante più vecchia d’Europa e che ci ha riempito gli occhi e le orecchie di speranze da “reality”, ammazzando la cultura di base che, come ben sappiamo, si impara a conoscere nell’età più critica dell’esistenza. Dal Sole 24Ore, Marco Moussanet scrive: “Necessario migliorare l’offerta formativa, in particolare quella professionale, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali, affinché sia mirata ai bisogni del mercato del lavoro”. E aggiungiamo migliorare anche la fiducia, la comprensione, il metodo per far comprendere e arginare quel passaggio dal Net al Neet che è breve, e molto pericoloso. (MB)

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