09 giugno 2015

Guerra non tanto fredda

 
L'Europa alza la voce verso la Russia, la Russia si ribella. Una storia notissima che, nonostante gli anni passati, continua a restare invariata, mentre la realtà cambia. E se la Russia, stavolta, avesse una piccola parte di ragione?

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Se domattina vi svegliassero gridando che Stati Uniti (e Paesi della “giurisdizione”) sono in guerra con la Russia, probabilmente pensereste ad uno scherzo. O forse, i più grandi, penserebbero di essere tornati indietro di qualche decennio, mentre siamo nel 2015 ma la storia sembra essersi cristallizzata al secondo Novecento. Il copione si ripete al castello di Elmau, in Baviera, nell’appuntamento annuale (il secondo con la Russia fuori dal forum), dei grandi sette del mondo, di cui sono passate – per non smentirci – le immagini di un Obama arrivato in ritardo e alle prese con wurstel e birra.
Quasi un copione conviviale che in apparenza avrebbe ben poco della riunione politica, anche se i leader di Usa, Germania, Regno Unito, Francia, Giappone e Canada e Italia hanno steso ferree direttive nella “lotta contro il cambiamento climatico”, sperando che non sia il doppione di quella fantomatica lotta a quell’entità astratta che è il “terrore” e hanno condannato l’intervento di Mosca in Ucraina e annunciato che potrebbero aumentare le sanzioni contro Mosca se la violenza in Ucraina aumenterà.
E cosa volete che abbia annunciato Mister Putin, in risposta? Tramite il Ministro degli Esteri russo il Paese ha dichiarato che “si riserva il diritto di attuare i passi necessari per proteggere la propria sicurezza e difendere gli interessi nazionali”. 
E cosa si aspettavano i nostri magnifici sette? Un inchino di uno degli ultimi dittatori? Ma non è finita, perché tramite il portavoce Dmitry Peskov, il Cremlino ha dichiarato che “Il Presidente è interessato alla partecipazioni ad altri formati, più efficaci, che riflettono i reali equilibri nello spazio economico globale, perché è ovvio che sette o otto persone non possano discutere efficacemente dei problemi globali”. Ma vuoi vedere che per una volta, nella sua infinita chiusura e nella delirante politica a cui costringe il Paese, la Russia ha sparato qualche buona arringa? Quantomeno nei confronti di un vertice che più che tale appare come un ritrovo di vecchi amici, fermi al passato. E facendo i conti senza parecchi altri osti che invece, di questi tempi, andrebbero interpellati eccome. (MB)

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