29 gennaio 2016

Il cinema? Una bomba. E l’arte?

 
400 milioni di risorse certe, ovvero il 60 per cento in più di finanziamenti: tutto per il cinema! Un DDL governativo fa piovere sul grande schermo. E l'arte contemporanea resta a secco.

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In queste ore, a Bologna, tra addetti ai lavori ci si scambiano opinioni – tra le altre – anche sui modi di agire della politica nei confronti dell’arte contemporanea, come per esempio come le nomine dei direttori di musei come dirette emanazioni dei municipi. Qualcuno le ha definite non tanto “direzioni” quanto “dismissioni”.
Ma non torniamo su questo tema che già tante volte abbiamo dibattuto: teniamolo a latere, a futura memoria di una buona notizia che arriva dal Mibact, che ancora una volta si dimostra interessatissimo alla settima arte, e alla sua promozione.
Con un DDL governativo, infatti, si è annunciata oggi una pioggia di 400 milioni che aumenta i finanziamenti al settore del 60 per cento. Una riforma per riconoscere il ruolo strategico dell’industria cinematografica in Italia, e che partirà dal 2017 e che, appunto, non potrà mai andare sotto i 400 milioni. 
Bella storia, a sostegno di opere prime e seconde e giovani autori, start-up, con tax credit per imprese di produzione, distribuzione, post-produzione, e un piano straordinario fino a 100 milioni di euro in tre anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove, tutelando anche le vecchie, con il vincolo di destinazione d’uso, come avviene anche con le librerie storiche. 
«Questo provvedimento interviene in modo sistemico sulla disciplina del settore cinematografico e della produzione audiovisiva, razionalizzando e introducendo un nuovo meccanismo di attribuzione degli incentivi statali con ingenti risorse in più. Un intervento di riforma da lungo tempo atteso che riconosce il ruolo strategico dell’industria cinematografica, veicolo formidabile di formazione culturale e di promozione del paese all’estero», ha dichiarato Franceschini.
E grazie, davvero, perché l’Italia quando si parla di cinema sa il fatto suo. Come del resto anche dell’arte visiva. Se poi qualcuno avesse l’accortezza di considerarla una risorsa sai che botto?! (MB)

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