Categorie: Il fatto

Il sole sorge su Taiwan

di - 21 Maggio 2016
C’è una grande novità nello stato di Taiwan. Certo, lontano dall’Europa, lontano dal nostro cuore, ma sempre di una vittoria in nome di un mondo forse meno violento si tratta. Nel Paese, infatti, la nuova presidente si chiama Tsai Ing-wen, ed è la prima donna a guidare l’isola. Che già, per i vecchi dominatori di Pechino, ha fatto un passo falso: non è cosa buona e giusta ribadire che sarà difesa la democrazia e l’autonomia dell’isola.
Il problema, in realtà, è vecchio di più di vent’anni: dal 1992 Cina e Taiwan, sulla base degli attuali legami tra i due Paesi, permette di considerare sia Pechino sia Taipei parte della Cina, o viceversa. Perché in fondo si tratta di due Paesi uniti, ma tra i quali già in quella data si sono riconosciute le divergenze. Che nelle ultime dozzine d’anni, però, sono state spontaneamente azzerate dal partito Kuomintang, il più vicino alla Cina.
Tsai Ing-wen, nel suo discorso d’apertura, ha parlato di collaborazione e di promuovere il dialogo e la comunicazione con la Cina, ma soprattutto la democrazia e il primato della volontà popolare nelle politiche di governo. Salvaguardando la libertà del Paese.
Una piccola rivoluzionaria, che punta anche al riconoscimento di un ruolo più internazionale dell’area, diventata celebre anche da queste parte per gli innumerevoli prodotti realizzati in loco, al servizio delle nostre aziende e di noi, consumatori. E in effetti, sempre nelle parole della neo-presidente, c’è anche la volontà di continuare gli affari con Stati Uniti, Giappone ed Europa e anche in India. Peccato che dalle autorità di Pechino il messaggio sia stato il seguente: “L’indipendenza è la principale minaccia alla pace nelle relazioni”. Millenni di tentativi di dialogo da una parte all’altra del globo che vanno a quel Paese. Forza Tsai. (MB)

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