E se l’Unione Europea tornasse a spaccarsi? E se negli Stati Uniti vincesse Trump? E se davvero fossimo costretti a emigrare su Marte, contrappasso degno di nota, visto tutto quello che si sta facendo passare a chi migra da una sponda all’altra del Mediterraneo e dal sud al nord del mondo?
L’ennesimo scenario “impossibile” della politica, secondo i sondaggi inglesi, starebbe per compiersi: tra meno di venti giorni, al referendum per l’uscita della Gran Bretagna dalla comunità, potrebbero dire sì il 51 per cento dei cittadini inglesi. È quanto emerge, per la prima volta, dopo circa un mese da una media dei sondaggi pubblicata dal sito WhatUKThinks. Si tratta di un nonnulla, un puntino che potrebbe cambiare la storia dei prossimi anni.
E ovviamente, rispetto a queste “bazzeccole”, qualcuno – come i 5Stelle che stravincono nelle comunali di Roma – sa infiammare gli animi: «Abbiamo un’alternativa ed è un’alternativa straordinaria. Si tratta di una relazione con l’Europa basata sulla cooperazione tra governi liberamente eletti e non sui capricci di burocrati eletti da nessuno», sono state le parole dell’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, in riferimento a quel che si legifera a Bruxelles.
In tanti, probabilmente, saranno daccordo. E in tanti no, un po’ come successo a Milano e in altre città italiane, dove tra destra e sinistra si sta combattendo un nuovo testa a testa, anche se il dato che più ha fatto riflettere di queste ultime elezioni nel nostro Paese è stata la bassa affluenza. Il sindaco? In Italia forse riguarda una bassa percentuale della popolazione, mentre la restante è arrabbiata con chi comanda. Oggi e sempre. Chissà invece oltremanica in quanti affolleranno i seggi. (MB)