Categorie: Il fatto

La brutta cartolina

di - 12 Aprile 2017
Bedda Sicigghia, o quasi. I più clementi l’hanno definita un’immagine alla “Dolce & Gabbana”. Peccato che, per quanto trite e ritrite, per quanto supportino un’immagine stereotipata, grevemente “sensuale”, voyeuristica e ad appannaggio di una “prurigine ambosessuale”, il duo di stilisti si affidi ad ottimi fotografi e a bravi registi, con risultati marcatamente colorati (anche quando si tratta di bianco e nero) ma pur sempre “di stile”.
Stavolta invece l’immagine-stereotipo e cartolinesca della Sicilia ad appannaggio dei giornalisti che accedevano alle cartelle stampa date in occasione dell’iscrizione al prossimo G7 di Taormina è pure brutta compositivamente parlando. Il ragazzetto con coppola, sigarette e bretelle, che segue la donnina con l’ombrellino bianco con fare malizioso, che in queste ore ha fatto il giro dei media, non solo è un quadretto d’antan che potrebbe far gridare alla disparità tra i sessi, ma anche il ritratto più cretinamente tradizionalista – e non nel senso buono – che si potesse fare alla Trinacria.
“La prima opera che rimarrà a Taormina dopo il G7 è un’immagine mediatica di questa città in tutto il mondo spaventosa. Non c’è opera più impattante per l’economia di un territorio che la foto di gruppo del G7”. Lo diceva Renzi, nell’ottobre scorso, promettendo un rilancio di immagine globale per la Sicilia, considerata terra di mafia.
Peccato che ieri le aspettative siano state tradite, e anzi, sarebbe stato forse meglio diffondere la foto dei partecipanti al summit. E infatti i messaggi indignati, che hanno portato alla rimozione dell’icona “dimostrativa” non si sono fatti attendere. Ci chiediamo, davvero, chi abbia dato l’ok a questa campagna di comunicazione, per un evento così delicato, in una regione che di problemi ne ha avuto, e ne ha ancora, parecchi.
E il turismo, stavolta, conta poco. Quel che conta, davvero, è l’immagine che riusciamo – noi stessi italiani – a dare del nostro Paese. Evidentemente, a livello istituzionale, viene più facile giocare con l’immagine sbiadita che ancora va forte nel mondo. Forse a qualcuno piace davvero la Sicilia ammiccante e mafiosa, o la Lombardia polentona e nebbiosa. Un po’ come era accaduto con il geniale “Very Bello”. Che messaggio potrà mai “passare”? (MB)

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

A Hong Kong apre un centro per la millenaria cultura tessile cinese

Il Chinese Textile Centre è il nuovo centro culturale di Hong Kong che promuove la millenaria tradizione tessile cinese, con…

28 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Vienna: le cinque mostre da vedere in città durante le vacanze

A Vienna sono numerosissime le esposizioni da visitare tra dicembre e gennaio. Ne abbiamo selezionate cinque da non perdere, tra…

28 Dicembre 2024 0:02
  • Design

Design: il futuro è dei nuovi alchimisti

Il 2024 ha rivelato che nel design i progetti più sorprendenti sono quelli in grado di rendere la creatività un…

27 Dicembre 2024 18:02
  • Arte contemporanea

Leda o dell’autodeterminazione: l’opera di Marianna Simnett per Pompeii Commitment

Una nuova Digital Fellowship del programma di arte contemporanea di Pompeii Commitment: Marianna Simnett reinterpreta il mito di Leda dalla…

27 Dicembre 2024 16:20
  • Mostre

MAXXI L’Aquila, il mondo non visto del disponibile quotidiano va in mostra

Manufatti della cultura materiale, opere d’arte, documenti fotografici e materiali editoriali, poesia, progetti di design e di architettura: il "disponibile…

27 Dicembre 2024 15:14
  • Progetti e iniziative

Chemnitz 2025: archeologia industriale e arte contemporanea, per la capitale europea della cultura

La città tedesca di Chemnitz sarà capitale europea della cultura del 2025, insieme a Gorizia e Nova Gorica: il programma…

27 Dicembre 2024 11:20